Fuga dal Pd: Oliverio in cerca di nuove alleanze, Madame Fifì in avanscoperta

L’addio definitivo di Censore ad Oliverio già in accordo con Guccione, oltre a cantare il de profundis al Pd calabrese, pone Palla Palla di fronte a un amletico dilemma: se è vero come è vero che Oliverio ha intenzione di riproporre la sua macabra figura di nuovo a governatore della Calabria, quello di cui ha più bisogno sono alleati. Ma dove trovarli?

La fuga dal Pd di molti pezzotti calabresi ha di fatto ridimensionato il già scarso sostegno elettorale di Palla Palla, “disperso”, già di suo, giorno dopo giorno a causa dell’inesistente azione politica a favore dei cittadini di quella che passerà alla storia come la giunta regionale che più della altre ha fatto del becero clientelismo e del familismo amorale la propria bandiera. Che tutti hanno sventolato senza un minimo di pubblica vergogna. E questo ai calabresi è chiaro. Oliverio, oggi, può contare solo sui suoi clienti stretti e i pretoriani della prima ora: i voti necessari per diventare consigliere. Niente di più.

L’alleanza di governo Lega-M5S ha rimescolato le carte, scardinando i vecchi e stantii legami tra i partiti basati, per lo più, su interessi privati e clientelismo politico, sdoganando, di fatto, la logica che allearsi tra opposti è possibile. Del resto la stessa alleanza Lega-M5S è di per sé un’alleanza politica innaturale, e questo ha aperto la strada a possibili nuove alleanze tra gli sconfitti del 4 marzo.

Oggi, politicamente parlando, tutto è possibile in termini di nuove alleanze. I vecchi schemi sono saltati. Anche Forza Italia, ai minimi storici in termini di consenso elettorale, sarà costretta a correre ai ripari. Anche qui la fuga dal partito è iniziata da un pezzo. E la Santelli, in Calabria, è sempre più sola. Lo stesso Occhiuto, che un giorno sì e l’altro pure, annuncia la sua candidatura a governatore della Calabria, sa bene che non potrà farlo sotto le spente e invise insegne di Forza Italia. La perdita dei maggiori azionisti in Calabria come i cinghiali, e le tante fughe verso la Lega, hanno reso Forza Italia un partito che al massimo può aspirare a guidare un condominio.

Tutto è in gioco, e la tenuta del governo acuisce e favorisce la mescolanza spuria tra gli sconfitti, specie tra chi pensa che sia ancora possibile la costituzione di una sorta di “Armata Brancaleone” da contrapporre all’avanzata del “populismo”. Ma la verità è che questo tentativo di allearsi tra “diversi”, è l’unico modo, per i vecchi marpioni e i corrotti, per arginare la perdita di profitti derivanti dalla perdita del potere. Senza intrallazzi non sono nessuno. Riconquistare il potere è l’unica possibilità di sopravvivenza. E in nome di questo ci possiamo aspettare di tutto e di più.

Palla Palla è solo. E Madame Fifì, sempre al suo fianco, è da tempo in missione esplorativa per costruire un cartello da contrapporre alla Lega e al M5S in vista delle prossimi elezioni regionali, camuffato da civismo.

La proposta è quella di far quadrato, eventualmente, attorno alla figura di Occhiuto, la cui propensione ad allearsi con Madame Fifì è nota. Secondo la somma dei clienti dell’uno e dell’altro, Occhiuto è quello che avrebbe più possibilità. E su questi conti Oliverio potrebbe cedere in cambio della gestione di alcuni settori strategici in Regione. Oliverio sa bene che non ha nessuna possibilità di essere rieletto presidente. E questo potrebbe invogliarlo ad accettare la proposta di Madame Fifì che sarebbe la garante di un eventuale accordo.

E per dare un segno tangibile della disponibilità politica di Oliverio nei confronti di Occhiuto, Madame Fifì ordina a Palla Palla di dare il “via libera” all’acquisizione da parte del Comune di Cosenza del palazzo Aterp denominato ex Hotel Jolly, per la cifra di un milione e mezzo di euro, anche se Occhiuto non ha ancora versato un euro alla Regione.

Di più, Oliverio su sollecitazione di Occhiuto liquida subito le spettanze dovute all’architetto Matteo Scagnol (triestino), noto amico di Occhiuto, che ha lavorato allo studio di fattibilità del “Parco del Benessere”. Anche il nodo ospedale, il più spinoso, sarà presto sciolto.

Non è dato ancora sapere se l’alleanza, nascosta dietro liste civiche, si farà, ma di sicuro si può dire che il tentativo è in corso. E i segnali di pace tra Occhiuto e Oliverio sono la prova. Anche perché Occhiuto non ha altre possibilità di trovare alleati, né in Forza Italia, che di candidarlo non ci pensa proprio, né con i cinghiali, né con altri. Perciò non gli resta che guardare a “sinistra”. Almeno ad una parte di certa sinistra. Già, perché “l’altra sinistra”, quella dei Guccioni e dei Censori, refrattari all’occhiutesimo, a questo punto, potrebbero costruire la loro alleanza spuria, magari proprio con i cinghiali, e altri loro satelliti sparsi in Calabria. Anche qui, le possibilità di vincere le elezioni sono pari a zero. Ma la partita va giocata, anche perché in tutto questo non abbiamo ancora fatto i conti con l’oste: la Lega e il M5S.