Giuseppe Cirò e i cessi pubblici

Dopo un lungo e comprensibile silenzio, ultimamente Giuseppe Cirò non perde occasione per esprimere, come è giusto che sia, la sua opinione su questo o quell’argomento di attualità cittadina. Ricordiamolo, Giuseppe Cirò ex capo segreteria del sindaco Occhiuto è accusato dalla procura di Cosenza e in particolare dal pm Cozzolino (campa cavallo che l’erba cresce), di aver frodato più di 50mila euro dalle casse pubbliche.

A dare il via all’inchiesta è stata la denunciata presentata dal sindaco proprio nei confronti del suo ex delfino. Occhiuto accusa Cirò di aver falsificato firme e di essersi impossessato di denaro pubblico, prelevato (ma sarebbe il caso di dire rapinato) dall’ufficio economato per viaggi e missioni, inesistenti, di carattere istituzionale. In pratica, a detta di Occhiuto, Cirò si inventava viaggi istituzionali  del sindaco, compilava un modellino, taroccava le varie firme, scendeva in economato e il dirigente lo liquidava.

Tutto questo, per ben 6 anni, all’insaputa del sindaco che non appena ha scoperto la rapina, onesto com’è, si è subito recato in procura a denunciare l’accaduto. Ognuno è libero di credere a ciò che vuole. Che la rapina all’economato c’è stata, questo è sicuro, come dicono le carte degli evidenti ammanchi non giustificati, ma che sia andata come dice il sindaco, se permettete,  ho i miei dubbi. Comunque, al di là di questo che non interessa a nessuno, neanche alla procura che fa finta di indagare, Cirò in un suo post di ieri tira fuori una idea fenomenale, alla quale noi aderiamo non senza fare prima una considerazione, leggete prima il post che poi vi dico:

Ottima idea, potremmo, con i 50mila e passa euro che vi siete fregati dal Comune, iniziare ad installarne qualcuno, sarebbe veramente un gesto di una nobiltà senza pari. Del resto sarebbe un lavoro che ben si confà alla sua personalità: installatore di cessi.