Giustizia alla cosentina: il Gip Branda giudica Filippelli dopo averlo portato in barca?

Il destino dell’ex commissario straordinario dell’ASP di Cosenza, Gianfranco Filippelli, è nelle mani del giudice Branda.
Qualche settimana fa abbiamo pubblicato la lettera di un noto professore di Paola che parlava, garbatamente, del Gip Francesco Branda.
Figlio del ricchissimo costruttore che ha imperversato sul Tirreno, il dottore Branda è considerato uomo perbene.
La lettera, pero’, parlava di una gita in barca con Gianfranco Filippelli e Tonino Gentile, alias il Cinghiale, la scorsa estate.

Tanto per rinfrescarci la memoria, ecco il testo di quella lettera

Sono un cittadino della provincia. Insegno e seguo la politica.
Voglio raccontarle ciò che ho visto questo estate. Nessuno scandalo per carità. Però forse la violazione del principio della imparzialità apparente.
Ho visto al largo, sul Tirreno, il senatore Gentile, il dottore Branda e l’ormai ex commissario dell’Asp Filippelli, sulla stessa barca.
Sono paolano e conosco sia Filippelli che la famiglia Branda, oltre che, di vista, lo stesso senatore.
Il dottore Branda è persona perbene e giudice equilibrato, ma mi chiedo quale serenità avrebbe se dovesse domani giudicare Gentile.
Certo, i giudici non sono monadi e devono avere la loro vita, ma il compito che rivestono è assai delicato.
Luigi Gullo mi diceva: “Il giudice deve essere solo”.
Aveva ragione. La politica dovrebbe essere separata dal resto. Non prenda questa mia per i deliri di un folle. È solo la preoccupazione di chi stima la magistratura e non ha alcuna fiducia nella politica.
Prof A.S. Paola

 

Bene, anzi male. Il nostro professore si chiedeva quale serenità potrebbe avere il giudice Branda se dovesse giudicare il Cinghiale. No, non dovrà giudicarlo (figurarsi se il sistema giudiziario italiano tocca il Cinghiale…) ma dovrà giudicare invece l’altro compagno di gita in barca ovvero Filippelli. Il prossimo 23 maggio, per la precisione, Branda dovrà decidere se rinviare a giudizio l’ex commissario dell’ Asp. Insomma, deve decidere se rinviarlo o no a giudizio per l’ìipotesi di accusa di abuso d’ufficio.

Se Branda è stato davvero in quella barca si asterrà, non abbiamo dubbi.

Diversamente, in caso quasi impossibile di proscioglimento, a tutti verrebbero come minimo un po’ di dubbi… O no?