Giustizia nel caos. Il gran casino delle leggi bavaglio e delle intercettazioni (penalmente non rilevanti)

di Saverio Di Giorno

Il Parlamento sta votando e si appresta a votare una serie di leggi che finora manco Berlusconi aveva avuto il coraggio di dire ad alta voce. Le avrà pensate, sognate nelle sue fantasie hard più spinte, ma non era arrivato a tanto. I suoi eredi sì. Parliamo di quelle che ormai anche i media più democristiani hanno definito leggi bavaglio. Se il tanto discutibile abuso d’ufficio, che tanto paura metteva ai sindaci per via delle firme, è ormai morto (senza che siano morti gli abusatori però), più complessa è la questione intercettazioni.

La norma pone (o meglio reintroduce il divieto dopo che Orlando l’aveva tolto) il divieto di pubblicazione testuale, integrale o per estratto, dell’ordinanza di custodia cautelare, solitamente piena di intercettazioni, di informazioni da verificare e documenti penalmente non rilevanti. E proprio su questo fatto del penalmente non rilevante si basa il cicaleccio dei cosiddetti garantisti. Se non è un reato allora perché pubblicarle? Solo per “sputtanare” il politico di turno? Beh … sì, esatto. Questo dovrebbe fare la stampa. Se addirittura il Tg1 ha detto che forse c’è qualche problema significa che il guaio è grosso.

Per evitare tecnicismo e arzigogoli giuridici ecco di seguito una serie di intercettazioni probabilmente non penalmente rilevanti. Che si faccia il lettore un’idea se possono essere interessanti (di pubblica utilità) o meno aldilà del loro valore penale.

  • Franco Pacenza su Cozzolino nel 2006 “ha trent’anni …  è di Napoli, sappiamo dove se la fa (…) già stati informati gli “amici” Nicola Adamo, Rino, Spagnuolo e Serafini
  • Intercettazione ambientale dell’8 marzo 2016, Francesco Tucci, direttore dei lavori del cantiere di piazza Fera/Bilotti: “Fresca non deve più entrare in cantiere, gli ho detto ad Enza Bruno Bossio…”
  • Giancarlo Greco ad Aiello Ferdinando nel 2018: “Il fatto dell’ospedale no… è una riunione che… un incontro ha tenuto con Oliverio, Tonino Gentile a casa di Magorno, ha messo come pregiudiziale la nomina (…) ha messo come pregiudiziale la nuova realizzazione dell’ospedale a Rende, i Greco”
  • Dalle stesse ambientali “Gentile minaccia a Morra (…) perché ha le carte di Morra”
  • Dalle stesse ambientali, da un dialogo che Aiello e Giancarlo Greco cercano di “spezzare le gambe” al giornalista Gabriele Carchidi appostandosi sotto casa. Adamo approva.
  • Aiello sempre 2018: “Io gli ho detto che la colpa è tua che non stai facendo niente su Occhiuto (…) hai cacato la minchia tu e Occhiuto gli ho detto a Mario Spagnuolo”

Ora invece una serie di casi di intercettazioni sparite o che si voleva sparissero. Giusto per far capire, ancora una volta, quanto possano essere utili al cittadino e quanto possano far paura ai “garantisti”

Parlamentare del Pd calabrese che si vantava di essere vicino ai Muto e parlava di un trasferimento di una dirigente amica all’interno di Poste Italiane. L’indagine riguardava un imprenditore sospettato di essere intestatario di cliniche private per conto del boss.

Luberto ai carabinieri: “Non riportate le intercettazioni di Ferdinando Aiello ed Enza”…

La norma bavaglio sulle intercettazioni è solo uno dei tasselli. L’altro riguarda la pubblicazione delle custodie cautelari, ma richiede un approfondimento ad hoc. Per ora forse è già sufficiente così. Senza ulteriori commenti.

1 – (continua)