A disturbare il Colle è anche il sospetto – che Salvini sembra voler far passare – che sia invece il Quirinale a porre veti alle forze politiche. Dimenticando volontariamente cosa prevede l’articolo 92 della Costituzione: “il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri”. In gioco c’è poi l’autonomia del presidente del Consiglio, aspetto non secondario del quale Sergio Mattarella ha parlato ieri a lungo con Giuseppe Conte nel loro faccia a faccia al Quirinale. Ecco quindi che il messaggio uscito dal Colle contiene un pizzico di saggezza popolare, il classico parlar a nuora perchè suocera intenda. Conte è infatti all’esordio assoluto di una prova difficilissima e chi ben comincia è a metà dell’opera, per proseguire nei modi di dire.
Il presidente ci ha pensato a lungo prima di concedergli l’incarico, anche al di là della vicenda spiacevole del curriculum. La sua perplessità iniziale era basata proprio sull’inesperienza e il basso livello di presenza internazionale. Oggi l’invito presidenziale, per chi sa leggere, è chiaro: il giurista pugliese parta con il piede giusto mostrando coraggio, autonomia di pensiero e consapevolezza dell’importanza della poltrona che potrebbe occupare già dalla prossima settimana. Non si procede con i “diktat” al presidente del Consiglio incaricato avverte quindi il Quirinale senza nascondere una profonda irritazione per quanti calpestano non il galateo ma norme costituzionali.
Giornata tesa quindi, che si è dipanata tra telefonate incrociate di ogni tipo tanto che a Montecitorio in molti si chiedevano fino a che punto sarebbe potuto arrivare il presidente. Questo non è dato saperlo ma si è giunti ai limiti di una crisi ricca di incognite, forse risolta in serata da una serie di dichiarazioni più concilianti da parte di Di Maio (“i ministri li sceglie il premier con il presidente della Repubblica”) e tutto sommato anche di Salvini. In tutto questo esibir di muscoli Giuseppe Conte sembra aver recepito il messaggio: “dedicherò l’intera giornata a elaborare una proposta da sottoporre al presidente della Repubblica”, ha assicurato. La strada verso il Governo è ancora gibbosa.