I rifugiati scendono in piazza a reclamare i propri diritti

I ragazzi pakistani e afghani, la cui storia è stata raccontata in un reportage a cura di Claudio Dionesalvi, questa mattina hanno trovato il coraggio di scendere in piazza XI Settembre a reclamare i propri diritti.

Per mesi, troppi mesi, sono rimasti in silenzio in attesa che le pratiche venissero espletate, ma oggi stanchi di vivere in strada, hanno avuto la forza di far sentire le proprie voci. Sono tutti richiedenti asilo, bloccati da una procedura burocratica lenta e complicata, che non gli consente di vivere una vita dignitosa.

Li abbiamo visti in tv, attraversare l’Europa scortati dai militari. Dal Pakistan e Afghanistan fino in Macedonia, in Norvegia; poi in Germania, in Austria per approdare in Italia a Milano. Da lì sono giunti fino al Sud, qui a Cosenza, con la speranza che finalmente potessero avere una vita migliore.

Ma non è stato così: “wait, wait, wait”, inoltrate tutte le richieste e compilati tutti i documenti, sono costretti ad aspettare. E le carte non arrivano.

Ribalzano ogni giorno tra questura, prefettura e Kasbah; ma lo SPRAR, il sistema di protezione per richiedenti asilo, è saturo, pieno.

Da tre mesi circa dormono in vari luoghi della città, tra viale parco, la stazione, capannoni e luoghi abbandonati; mangiano grazie al sostegno dell’ex Oasi Francescana. Ma non riescono più a condurre tale stile di vita (se così la si può chiamare).

Sono stanchi, esausti, disperati, non era certo quello che avevano immaginato scappando dalle loro realtà buie, in cerca di luce qui in Italia.

Consultato il comune, i servizi sociali hanno asserito di non conoscere tale situazione e che presto avrebbero cercato di dare il loro aiuto. Un aiuto che, anche questo, tarda ad arrivare.

IMG_20160223_105402I giovani non possono più attendere, hanno bisogno di una sistemazione urgente. Oggi lo hanno reclamato nel megafono: “Abbiamo tutti un dignità, siamo esseri umani e come tali dovremmo vivere, chiediamo il diritto di avere un tetto sulla testa e condurre una vita normale. La strada non può essere la nostra casa.”

Ci accodiamo al loro appello, sperando che le autorità risolvano presto il problema e che il diritto sancito dalla costituzione non resti solo sulla carta.

 “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge” Cost. Art. 10 Co. 3

L’inserimento nel Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR), è un diritto istituzionalizzato dalla legge n. 189/2002.

V.M.