Il “caso Reggio” all’attenzione di Piantedosi: protocollo di legalità per blindare il museo del mare

Oggi il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sarà a Reggio per firmare un protocollo di legalità destinato a blindare l’appalto del Museo del mare. «Il significato di tale evento – commenta “Reggio Futura” – tocca in profondità i sentimenti della comunità reggina, ormai sfiduciata e ferita, la cui residua speranza attende il segno di un irrinunciabile cambiamento nel governo della Città. L’inettitudine dell’attuale Amministrazione Comunale, difatti, hanno privato i reggini dei servizi essenziali e hanno compresso i fondamentali diritti sanciti dalla Carta Costituzionale. Inadeguatezza e impreparazione, inoltre, si sono tradotte in un colpevole ritardo nell’esecuzione di opere, interventi e infrastrutture (peraltro, già da tempo pianificati) che avrebbero ridotto il grave isolamento in cui versa la città. Basti pensare all’approssimazione con cui vengono gestiste le gare d’appalto, i cui bandi pubblici risultano puntualmente deserti, come è recentemente accaduto per le mense scolastiche. Da quasi dieci anni, inoltre, quest’Amministrazione comunale non riesce a trovare una soluzione all’emergenza rifiuti. Lo stesso dicasi per il servizio idrico, nonostante gli straordinari investimenti del passato per la risoluzione della problematica. Si pensi, ancora, alla sofferenza dell’Aeroporto dello Stretto, alla continua spoliazione di agenzie e realtà culturali, religiose, istituzionali e sportive, all’inabilità nella spesa degli ingenti fondi del “Decreto Reggio”. E tale inefficienza si ripercuote anche negli interventi (affatto complessi) di completamento di opere da tempo avviate: ad esempio, il “Ponte Calopinace”, un semplice attraversamento di un piccolo corso d’acqua che darebbe continuità (con una struttura di pochi metri) al waterfront».

“Non manca – dice ancora l’avv. Italo Palmara – anche la “questione morale”, non ancora risolta, che colpisce il sindaco (sospeso) e gran parte della Giunta, ulteriormente aggravatasi da un nuovo rinvio a giudizio a carico del primo cittadino. Su queste vicende, come pure su quella ancor più famosa che ha disvelato l’esercizio del voto da parte di elettori da tempo deceduti, potrà facilmente trovare ogni puntuale riscontro, anche in seno all’autorevole Tavolo tecnico-istituzionale attivato presso il palazzo del Governo in occasione della firma del protocollo di legalità. Lo scoramento diviene ancor più lacerante se si pensa a come questi fattori respingenti mortifichino i nostri giovani che, sempre più, sono costretti ad allontanarsi da Reggio. Non possiamo permettere che tutto ciò accada, soprattutto se consideriamo che il persistente “disordine amministrativo”, nonché le gravi violazioni di legge che segnano l’operato dell’amministrazione continuino a generare degrado, povertà e soprattutto sfiducia verso lo Stato, fattori su cui le organizzazioni criminali accrescono consenso e potere. Dobbiamo registrare, purtroppo, che né le istituzioni né la politica sembrano prestare attenzione a questa grave e nota situazione”.

“Signor ministro – conclude Palmara – le chiediamo di voler prestare attenzione al “caso Reggio” e di voler rappresentare al governo centrale, anche in forza delle evidenze che emergeranno dal Tavolo della Prefettura, l’urgenza di porre in essere ogni possibile strumento istituzionale per “restituire” alla comunità reggina il tempo e la speranza sottratti”. Fonte: Gazzetta del Sud