Il gioco dei tre compari

(Dott. Paolo Caruso) – ll gioco dei tre compari di governo è appena cominciato, manca solo l’asso di bastoni della Meloni con il suo “Premierato” per chiudere definitivamente la partita. In questo gioco perverso si riesce così a scompigliare le basi stesse della democrazia, e a piangerne le conseguenze saranno solamente i cittadini italiani. La carta della cosiddetta “Autonomia differenziata” voluta dal “Cazzaro verde” e dal suo fido compagno Calderoli infatti trova risposta in quella del “Premierato” voluto dalla “fascio-caciottara” e dai suoi peones, a cui fa seguito in questo immaginario tavolo “verde”, in un malsano equilibrio di potere, la riforma della “Ingiustizia”, di berlusconiana memoria, dell’attuale Ministro Nordio.

Un gioco delle tre carte che fa gongolare soprattutto il duo Salvini Calderoli che riesce da subito a vincere la prima mano. A Palazzo Madama i senatori di Fratelli d’Italia in combutta con i figli di Alberto di Giussano, gli attuali leghisti, hanno votato favorevolmente per dare una arlecchinata di colori al Paese, un variopinto regionalismo che non porta da nessuna parte se non alla distruzione dell’unità nazionale. Certamente l’Autonomia differenziata non trova modo di essere nella storia e nel DNA della destra italiana e non piace ai tanti destrorsi che si ispirano ad una idea unitaria e centralista di “Patria, Dio e Famiglia”. E’ così che il pensiero inconfondibile del fondatore della Lega Umberto Bossi e del secessionista Maroni riesce ora a affermarsi, mentre gli eredi del “ventennio” pronti a sacrificare il Sud improduttivo e ingombrante, palla al piede per le ricche economie del nord, perseguono il Macchiavellismo più autentico che “il fine giustifica i mezzi”, e che la conservazione del potere politico con il taroccato premio di maggioranza e il conseguente “Premierato” ne giustificherebbe il mezzo. I Senatori del sud avvezzi al potere e sottomessi alla dialettica aggressiva  del loro Capobastone politico, da perfetti traditori hanno votato contro il SUD, “Se questi sono uomini! “…… (Primo Levi).

I 45 SENATORI DEL SUD CHE HANNO VOTATO LA SECESSIONE DEL NORD (https://www.iacchite.blog/i-45-senatori-del-sud-che-hanno-votato-la-secessione-del-nord-mario-occhiuto-in-prima-fila/)

Un vero regalo alle mafie, alla cattiva politica locale e alle sue clientele. Una società, quella meridionale, lasciata a se stessa nella sua arretratezza, deturpata dalla costante emigrazione giovanile, privata quindi di quella forza propulsiva che tanto potrebbe ancora dare al futuro e allo sviluppo economico del mezzogiorno. Un territorio sofferente dove i problemi di oggi legati alla cecità della destra Meloniana e alle prospettive poco rosee della “Autonomia differenziata” si sommano a quelli cronici del passato, dove lavoro, servizi, scuola, sanità, infrastrutture, collegamenti autostradali e ferroviari rappresentano il tallone di Achille di una società economicamente depressa.

La realtà infatti ci mostra sempre un meridione in continuo affanno e ” l’autonomia differenziata” della Lega non potrà che acuire il divario tra nord e sud, condannandolo a essere il fanalino di coda del Paese. Una legge truffa quella del “Cazzaro verde” che vede ai nastri di partenza l’Autonomia differenziata priva di copertura finanziaria e un rinvio a tempi successivi (2 anni sic!) dell’ attuazione dei cosiddetti LEP (livelli essenziali di prestazioni). E proprio qui che sta la doppia operazione truffa che serve al momento a bruciare nove miliardi di risorse pubbliche destinate al sud. Sanità e Scuola comunque non sono negoziabili e non dovranno aversi in nessun caso contrattazioni autonome regionali per quanto riguarda il personale scolastico, il personale sanitario e medico, si verrebbe infatti a distruggere il Servizio Sanitario Nazionale,  ma soprattutto si assisterebbe alla distruzione della Sanità del mezzogiorno d’Italia.

Le regioni che hanno disponibilità finanziarie migliori potranno organizzare attività didattiche, specializzazioni, contratti integrativi per personale sanitario e disporre di fondi integrativi della sanità privata. La sanità al sud allora si avvierebbe a morte sicura, considerando anche i danni irreparabili provocati dal famigerato titolo 5 del 2001.

L’incertezza del domani, il divario sempre più stridente tra regioni ricche e povere, l’aumento delle sacche di povertà prevalentemente al sud incidono parecchio nella stabilità del Paese. Un Paese del resto che è cresciuto grazie al SUD, con l’impegno degli operai meridionali nelle fabbriche del Nord (Fiat, ecc.) ma anche di tanti docenti che hanno istruito intere generazioni di studenti lombardo veneti, e di altrettanti medici che hanno offerto senza steccati la propria professionalità al servizio del prossimo sofferente. Di fronte ad una realtà meridionale sempre più penalizzata, aggravata ora dalla “Autonomia differenziata”, le popolazioni del Sud avvertono ancor di più la lontananza delle Istituzioni, il tradimento dei partiti di governo e soprattutto il tradimento dei rappresentanti politici espressione di questi territori.

La palude burocratica che frustra ogni energia positiva imprenditoriale e ostacola la  volontà  della società civile meridionale sarà la tomba di queste aree depresse del sud, mentre la Meloni e i suoi i Fratelli, Sorelle e Cognati d’Italia, dall’alto del loro analfabetismo politico saranno gli ultimi a capire che senza la crescita del meridione non potrà esserci una vera e propria ripresa per l’Italia intera.