Il grigio potere di Occhiuto, un borghese piccolo piccolo come il PD

Ieri mattina Cosenza si è svegliata senza il suo sindaco architetto che pure, con un ultimo colpo di coda, era riuscito a cambiare le tamarrissime luminarie natalizie con quelle, altrettanto volgari, carnascialesche.

Quale migliore e più significativa epitome poteva avere la fine di un, piccolo, potere su una, piccola, città di provincia di Pulcinella e Arlecchino?  Un piccolo potere conquistato con un iniziale e ingannevole low profile, parlando di architettura e di bellezza, citando Dickens in articoli scritti da chissà chi, ma tessendo, di soppiatto, una sempre più fitta trama di intrallazzi politico-economici con imprenditori più o meno in odor di ‘ndrangheta, lobbies, massonerie, poteri robusti (sarebbe eccessivo definirli forti), pezzi di magistratura e di forze dell’ordine, monconi di partiti che fingevano di essere all’opposizione e che, invece, facevano affari con lui.

Del resto aveva vinto, al ballottaggio, grazie ai voti di una parte del PD. Occhiuto ha istaurato un potere mediocre, modesto, grigio, ma diffuso, un potere metastatico che ha, subdolamente e pervicacemente, contagiato quasi tutte le cellule della città, anche quelle più lontane da un punto di vista politico e culturale.

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Basti pensare all’arrendevolezza dimostrata nei confronti del succitato morbo occhiutesco da parte di quei sedicenti, e sempiterni, antagonisti che, alla spicciolata, sono giunti alla sua corte per un tozzo di concerto, di rappresentazione teatrale, di mostra con degustazione, di presentazione di un libro o di un film.

Per non parlare dei cosiddetti intellettuali che, se si escludono rarissime eccezioni, non hanno detto una sola parola a proposito delle nefandezze perpetrate dal nostro modesto uomo di potere: guide turistiche contenenti errori marchiani, ma pagate profumatamente, ridicole celebrazioni e feste alariciane che da ora saranno ricordate solo per i soldi sprecati ed il disdoro (nazionale ed internazionale) di averle realizzate, volgari luminarie in ogni dove, deturpazioni di piazze e piazzette, stagioni teatrali da strapaese, manifestazioni artistiche di infimo livello, ristrutturazioni di monumenti da denuncia penale, totale e colpevole  incuria del centro storico, progettazione di un museo (quello di Alarico) per costruire un ennesimo contenitore senza contenuti, et cetera et cetera. Nessuno, ad esclusione di una o due persone, che abbia detto nulla, nessuno che abbia mosso neanche una critica costruttiva: tutti zitti, cari intellettuali di sinistra. Vero?

occhiuto de cicco

Occhiuto è stato capace di costruire un grigio potere che ha permeato tutta la società cosentina, ha involgarito gli animi, ha abbassato il livello politico e culturale della città: basti vedere e, soprattutto, sentir parlare lui e i suoi accoliti per cogliere la totale assenza di spessore culturale, umano e, persino, di art de vivre che li contraddistingue.  Un piccolo potere, pervasivo è vero, ma un potere apparentemente piccolo e grigio che Occhiuto ha esercitato conformemente alla posizione da petit bourgeois finalmente conquistata. Come tutti i parvenus, in un primo tempo ha usato il potere con qualche timidezza, poi con sempre maggiore sicurezza, fino a farlo, negli ultimi anni, con volgare arroganza.

Occhiuto, però, non ha fatto tutto da solo, ha sgovernato senza un’opposizione politica, sociale e culturale, ha sgovernato grazie ad un consiglio comunale nel quale non c’era opposizione.

occhiuto madame fifì

Dov’era l’opposizione, dov’è stato il PD in questi cinque, lunghi, anni? Quali decisioni, piccole o grandi che fossero, ha contrastato il maggior partito dell’opposizione a Cosenza? Per quale motivo il PD ha fatto, persino, eleggere Occhiuto Presidente della Provincia più a sinistra della Calabria? 

Pensano che, con questa troppo tardiva sfiducia, gli elettori si dimentichino che in città il PD è stato, finora, silente e connivente di Occhiuto?

Pensano di poter iniziare a costruire, qui a Cosenza, il Partito della Nazione con i pezzi ed i bocconi, amari, dei partiti di centrodestra? Un partito e/o una coalizione con dentro i Gentile, i Morrone, Mancini jr redivivo e personaggi come Adamo & co.?  E chi pensano di poter imporre come guida di questo mostro politico?

Finora non hanno avuto il coraggio di dirlo. Li attendiamo al varco…