Il tradimento di Gratteri alla Calabria (di Francesco Cirillo)

Il tradimento di Gratteri alla Calabria

di Francesco Cirillo

Le affermazioni fatte da Gratteri riguardo al suo allontanamento dalla Calabria per approdare alla Procura di Milano o alla Procura nazionale antimafia lascia sconcertati. Non certo gente come me, garantista da sempre, sulla mia pelle e su quella di tanti altri, anche per quelli considerati mafiosi e buttati al 41 bis, al quale non piacciono le grandi retate basate su pentiti non credibili e indagini fatte alla leggera.

Le promesse di Gratteri riguardo alla Calabria sembrano le stesse fatte dai 5 stelle, che dovevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno e invece ci sono entrati dentro anche loro. Dopo le altisonanti affermazioni di Gratteri appena giunto alla Dda di Catanzaro, non abbiamo visto politici in carcere, salvo qualcuno, non abbiamo visto la sconfitta della massoneria, non abbiamo visto uscire fuori i veri capitali della ‘ndrangheta, quella vera, fatta di colletti bianchi, non abbiamo visto bloccati i grandi interessi delle cosche che passano per le banche principalmente, ma anche per i comuni approfondendo gli appalti pubblici, la gestione dei rifiuti, della depurazione, delle opere pubbliche.

Continuiamo a vedere colate di cemento, a vedere spiagge incontaminate concesse ai soliti privati, vediamo ancora scorrere a fiumi la grande droga nelle discoteche e nei quartieri controllati ancora dalle solite cosche, vediamo la sanità ancora di più al collasso nonostante la pandemia e i nuovi commissari, vediamo le cliniche private ancora nelle stesse mani e vediamo la Regione con un governatore burlone che continua a proteggere gli stessi interessi di sempre.

Vediamo e lo vedono tutti che tutto scorre come sempre e come prima. Più che un trasferimento, questa di Gratteri sembra una fuga, una fuga da una realtà che lui ha ben analizzato nei suoi libri, ma con la quale non ha voluto scontrarsi, perché conscio che uno scontro con i poteri forti della Calabria significa intervenire in ambienti pericolosi (magistrati corrotti in primis, politici di razza, e massoni deviati subito dopo)  dai quali è bene tenersi lontani. Non avevo illusioni su questo super magistrato osannato dalla stampa e dai media, così come non mi illudo che la magistratura calabrese possa riprendersi dalle proprie corruttele.