Incendio doloso ai bus di Preite? Niente paura, la mafia non esiste: ci sono i sindaci…

Incendiati tre pullman di Preite, i sindaci alla riscossa.

di Francesco Cirillo

Incendiati a Diamante la notte scorsa tre autobus della linea Preite. Ma tranquilli non è mafia, sarà stato qualche delinquentucolo da strapazzo e nient’altro. Nel Tirreno Cosentino non esistono né mafia né camorra. Qui si vive di turismo e guai a dire che esistono mafiosi che impongono il pizzo, impongono il pesce ai ristoranti, bruciano i pullman di ditte oneste come quella di Preite, ricevono subappalti aggratis, chiedono mazzette anche per un misero posto di lavoro, affondano navi dei veleni davanti Cetraro, sotterrano rifiuti tossici nella Marlane o nei terreni di Costapisola.

I sindaci hanno la funzione di rassicurare le popolazioni e soprattutto i turisti, e poi chi lo dice che non possa essere stato un fenomeno di autocombustione o fatto da anarchici in solidarietà a Cospito al 41 bis da 96 giorni? Forse non ci hanno pensato a questa possibilità. Ed ecco subito partire dal sindaco di Diamante, Ernesto Magorno, la chiamata a tutti per condannare il vile gesto. Qui si dorme profondamente durante l’inverno, e basta un colpo di pistola o un incendio per risvegliare dal torpore dei termosifoni. E quindi prepariamoci tutti a vedere nei prossimi giorni i sindaci a fare a gara per essere in prima fila per le foto dei giornalisti, tutti contro la mafia, con le loro belle fasce tricolori, i gonfaloni dei comuni, e con loro i poveri alunni delle scuole obbligati alle sfilate come balilla, e naturalmente non mancheranno preti e vescovi a benedire le truppe.

I giornalisti che fino a qualche giorno fa si sono occupati di piccola cronaca nera, di qualche lite di condominio, di qualche gatto salvato dai pompieri finito su un albero, di sindaci in bella mostra per le loro inutili attività, eccoli diventare subito seri e fintamente preoccupati, fare inchiesta per capire i motivi dell’insano gesto, scavare nel passato, frugare tra le rovine, e con loro ecco le forze dell’ordine, la Procura, e sicuramente metteranno in mezzo Gratteri pronto con qualche libro sulla prevenzione degli incendi. Durerà poco questo palcoscenico, state tranquilli e sereni e piuttosto prepariamoci al carnevale, alle sfilate di carri allegorici, di mascherate e soprattutto delle polpette di carne tipiche della nostra cucina. Tanto spenti i riflettori tutto ritornerà come sempre e forse forse è meglio così.