Israele, sono oltre 600 i morti dopo l’attacco di Hamas. Bombardamenti in corso sulla Striscia di Gaza

Joe Biden ha ordinato di fornire «ulteriore sostegno» a Israele dopo gli attacchi di Hamas. Lo afferma la Casa Bianca. Sono almeno 600 le persone uccise in Israele dall’attacco sferrato ieri dal gruppo terroristico palestinese. Secondo i report che arrivano dalle zone vicine a Gaza, le più colpite dalle infiltrazioni di Hamas, numerose vittime sono civili, oltre ad agenti di polizia e militari caduti nel conflitto armato. Negli ospedali israeliani sono oltre 2 mila i feriti, di cui 20 in gravi condizioni secondo The Times of Israel e 330 che versano in uno stato serio ma non drammatico. A questi si aggiungono 750 dispersi secondo quanto riporta il Jerusalem Post. Il bilancio delle vittime arriva anche da Hamas: nell’enclave palestinese si contano almeno 313 morti e 1.990 feriti, numeri corrispondenti a quelli diffusi da Tel Aviv che sta prendendo di mira le basi da cui partono i gruppi armati palestinesi.

Sono tre le fazioni armate palestinesi di Gaza che tengono in ostaggio civili israelianii, sia morti sia vivi. Lo sostengono fonti locali nella Striscia che citano comunicati delle tre fazioni. Le fazioni sono Hamas, Jihad islamica e Brigate dei Martiri di Al Aqsa. Ognuna di queste – ma soprattutto Hamas – ha in ostaggio persone nei tunnel o in case sicure. Fonti israeliane hanno stimato in circa 100 i prigionieri a Gaza. A rendere noto il numero è stato nelle scorse ore anche l’ambasciatore israeliano nel Regno Unito, Tzipi Hotovely. Si tratterebbe di «civili, famiglie, bambini e anziani affetti da demenza» bloccati nella striscia di Gaza, dove sarebbero stati portati a forza. Allo scopo di ottenere il rilascio degli ostaggi, Israele ha chiesto aiuto all’Egitto affinché Il Cairo faccia da da mediatore tra le parti. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto che occorre prepararsi all’evacuazione di comunità nel nord di Israele. Gallant ha parlato con la Radio militare al termine di una riunione di sicurezza.

Le indiscrezioni del sostegno in armi a Israele

L’amministrazione Biden potrebbe autorizzare un significativo trasferimento di armi a Israele, che potrebbe arrivare dalle poco conosciute scorte americane in Israele, destinate ai conflitti in Medio Oriente ma che Washington ha autorizzato Israele a usare solo in caso di emergenze. Lo riporta Politico citando alcune fonti, secondo le quali nonostante le forniture all’Ucraina contro la Russia, gli Stati Uniti hanno ancora le scorte necessarie per Israele. Le stesse fonti precisano che l’assistenza militare a Israele non avrà impatto sulla fornitura di armi all’Ucraina in quanto i due paesi usano sistemi diversi.

Le infiltrazioni sventate

Erano le immagini di lunghe colonne di carri armati diretti verso il confine con Gaza le prime a circolare sui social nel secondo giorno di guerra in Israele. Il Comando del Fronte interno israeliano ha lanciato un allarme alle comunità vicine al confine meridionale perché si cerchi rifugio, rimanendo nei bunker in caso di sirene anti attacchi aerei. Nella notte i servizi segreti interni di Shin Bet e le forze di polizia alla frontiera hanno arrestato 19 sospetti appartenenti al gruppo terroristico di Hamas. Nelle stesse ore sarebbe stato sventato anche un altro tentativo di infiltrazione, come quello avvenuto all’alba di ieri 7 ottobre, con l’uccisione di cinque terroristi sulla spiaggia di Zikim, nel Sud di Israele.