“Job center”, la Dda: “Lo spaccio nel centro storico presuppone il controllo del territorio”

L’operazione ”Job Center” condotta dalla Squadra mobile di Cosenza è un’indagine ”importante perché riguarda lo spaccio capillare e sistematico nel centro storico di Cosenza, che ha come presupposto il controllo del territorio”.

Lo ha affermato il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Giovanni Bombardieri, in conferenza stampa insieme al procuratore aggiunto di Cosenza Marisa Manzini, al questore di Cosenza Luigi Liguori e al capo della Squadra mobile Giuseppe Zanfini.

L’organizzazione smantellata ha legami con la cosca degli Zingari, in particolare Celestino Abbruzzese, ritenuto uno dei vertici del gruppo criminale e arrestato oggi, è imparentato un esponente della malavita che si trova in regime di carcere duro.

La struttura era gerarchica, ”due nuclei familiari all’apice determinavano prezzi e sceglievano gli spacciatori”, ha spiegato Bombardieri. Il ricavato della vendita di droga finiva nella ”bacinella”, una cassa comune da cui venivano prelevati i soldi per gli stipendi ai pusher e per pagare gli avvocati. L’organizzazione infatti assicurava assistenza legale ai sottoposti in caso di arresto.

(Ink/Adnkronos)