Jole Santelli e la fine dell'”epopea baraccona”

Se nel Pd il dopo voto assomiglia alla “notte dei lunghi coltelli”, in Forza Italia siamo alla “caduta degli dei”.

La sonora batosta elettorale ricevuta da Forza Italia in tutta Italia, ed in particolar modo in Calabria, un tempo roccaforte di un centrodestra che marciava fiero, compatto e deciso alla conquista del mondo, è il chiaro segnale della fine di un’epoca politica a cui la gente non crede più. L’epoca delle promesse di prosperità e benessere per tutti: lusso, escort, evasione, condoni e niente tasse. Chi non ricorda i milioni di posti di lavoro e i ristoranti pieni che prometteva Berlusconi? Oltre 20 anni di chiacchiere che hanno arricchito, oltre che Berlusconi, solo una stretta cerchia di borghesia politica a lui legata.

Ma per fortuna la gente ha capito, e con la chiarezza di questo voto ha sancito l’inizio della fine della loro “epopea baraccona” (cit. Franca Leosini).

Le responsabilità di questa amara sconfitta sono da ricercarsi principalmente nell’avidità e nella bramosia di potere della classe dirigente di Forza Italia. Dirigenti costruiti con lo stampino e abituati a scalare la “società” a qualunque prezzo. Senza farsi tanti scrupoli. E prova ne è il fatto che per decenni hanno giocato con la miseria della gente, illudendola, ingannandola, per poi abbandonarla, senza speranza, nella triste miseria quotidiana. I peggiori. Spesso alleati con massoni e mafiosi per meglio controllare territorio e voto (vedi modello Scopelliti e comuni sciolti per mafia in Calabria).

Nonostante i vani tentativi messi in atto da Jole Santelli di fuorviare l’opinione pubblica con manifesti stile MinCulPop che annunciano una vittoria di Forza Italia che non c’è stata, le sue responsabilità, in questa Waterloo, sono chiare ed evidenti. E non si possono nascondere dietro un manifesto.

La Santelli in tutti questi anni altro non ha fatto che dedicarsi, anema e core, a risolvere i tanti guai di Occhiuto. Trascurando i guai del partito, e quelli dei cittadini.

Si è profusa con un impegno spasmodico ad arripezzare tutti i problemi che giornalmente raggiungono Occhiuto. Non solo. Si è dovuta spendere tanto per costruirgli le giuste coperture giudiziarie, mobilitando le sue tante conoscenze nel mondo della magistratura, per fermare inchieste e procedimenti di fallimento. Un impegno che è diventato un lavoro a tempo pieno e che non gli ha permesso di occuparsi d’altro. Voi capite che per stare dietro all’enorme mole di guai di Occhiuto, non basta una giornata di 24 ore. Una volta che ci sei dentro ai guai di Occhiuto, è difficile uscirne. E Jole è stata completamente fagocitata dall’avidità di Occhiuto. E’ finita nel vortice del gorgo dei guai di Occhiuto, ed è stata risucchiata senza possibilità di risalire. E questo lo hanno capito tutti, principalmente i suoi colleghi di partito che quasi all’unanimità le affibbiano, proprio in virtù di questa sua assenza nel resto del territorio, le cause di questa sconfitta.

E infatti i segnali da parte del resto di Forza Italia, nei confronti di Jole, sono stati chiari: cara Jole, non pensare che ci propini la stessa cosa per le regionali. Se Occhiuto ha i suoi guai… ognuno ara casa sua, così com’è stato finora.