La carica dei parassiti e l’insipienza dei 5Stelle

Siamo alla vigilia di due importanti appuntamenti elettorali: le Europee e le Regionali. Un vero e proprio test per i due principali partiti italiani che compongono il governo: la Lega e il Movimento 5Stelle. Sarà il risultato che uscirà fuori dalle urne che determinerà i nuovi assetti politici del governo. Stando ai sondaggi la Lega dovrebbe confermarsi il primo partito italiano, seguito dal Movimento 5Stelle. Ma si sa, i sondaggi non sempre ci azzeccano, specie in periodi come questi dove l’elettorato non è mai stato così mobile.

Basta un niente per far cambiare idea a milioni di persone. Basta un qualsivoglia inciampo del “politico”, tipo: un “incidente giudiziario”, una mossa politica sbagliata, un parente truffaldino, un avviso di garanzia, l’uso sbagliato dei congiuntivi, una promessa non mantenuta, una campagna stampa contro, per determinare, dalla sera alla mattina, un crollo di consensi. Una sfida, quella tra Lega e 5Stelle, per certi versi, ancora tutta aperta. Un Abruzzo potrebbe, anche se accompagnato dalla Sardegna, non fare primavera. Ma questo prevede intelligenza politica da parte dei 5Stelle, ed è la cosa che in questo momento più gli manca.

Di sicuro a non superare un altro inverno saranno i vecchi partiti, Forza Italia e il Pd, il loro appeal con l’elettore italiano è finito e difficilmente ci sarà un’altra opportunità per loro. Queste prossime elezioni saranno, molto probabilmente, le ultime. Da qui il fuggi fuggi generale di parassiti e ladroni che per anni hanno affollato questi partiti, disposti, oggi, a giurare fedeltà anche a paranze rivali o ai nemici di una vita, pur di essere affiliati in una prossima futura maggioranza. Entrare nella “nuova paranza” significa avere una possibilità di mantenere privilegi e benessere. L’unica cosa che hanno veramente a cuore. La logica “politica” di questi signori, non è poi così diversa dalla logica mafiosa. Infatti il ragionamento che i saltalaquaglia fanno è molto semplice: meglio senza dignità e con un buon conto in banca, che senza un euro in banca ma con molta dignità.

Ed è il caso dei tre consiglieri regionali che capita l’antifona – ovvero: Palla Palla è finito politicamente (meno male e per fortuna e soprattutto era ora) e non può garantire più niente a nessuno, manco a se stesso –   hanno deciso di vendersi al nemico di sempre.

Si tratta dei consiglieri regionali Tonino Scalzo eletto a Catanzaro col Pd, Peppe Neri eletto a Reggio Calabria con la lista “Democratici e Progressisti”, Franco Sergio eletto a Cosenza con la lista “Oliverio Presidente”. I tre Giuda hanno deciso di passare dall’altra parte e nello specifico con “Direzione Italia” di Raffaele Fitto; un vecchio volpone tangentaro di scuola berlusconiana che insieme alla Meloni stanno raccogliendo tutta la munnizza politica di quel che resta della nomenklatura di Forza Italia e del Pd. Lo scopo è quello di formare un unico partito capace di arrivare ad un 10% dei consensi a livello nazionale, il che gli permetterebbe di stipulare un accordo politico/elettorale con la Lega, escludendo quella mummia impresentabile di Berlusconi e ponendo fine all’insano “rapporto” Lega/5Stelle. Un buon partito per i tre Giuda che si sono venduti a Fitto per 30 denari. La possibilità di ritornare a parassitare in una nuova maggioranza di governo ci sono tutte. Anche perché la gente di Calabria e non solo, ha la memoria corta e del tradimento politico di questi personaggi presto si sarà dimenticata. E rivotarli, specie se accompagnati dai nuovi padrini, non sarà certo un problema.

È questa la strada che la Lega sottobanco sta percorrendo a danno dei 5Stelle, e il risultato presto arriverà. Anche perché non c’è in Italia un’altra alternativa politica: la Lega o trova un alleato forte di un 10% dei consensi che sommati ai suoi gli permette di governare, oppure deve restare con i 5Stelle. Perché le accozzaglie berlusconiane vanno bene per le Regionali, ma sa bene Salvini che non può riproporle alle elezioni nazionali. La presenza di mummie come Berlusconi, e compari vari, potrebbe penalizzarlo, e non di poco alle Politiche, dove il voto non è vincolato dalla presenza nelle liste di amici e parenti, come le Regionali o nelle amministrative.

A sinistra non si muove foglia. Le capacità politiche di occupare la probabile prateria che potrebbe aprirsi da un crollo del Movimento 5Stelle, sono pari a zero. Sono sempre lì a discutere del sesso degli angeli e non riescono a guardare oltre le loro assemblee. Bisognerebbe fargli capire che esiste un mondo, popolato da uomini e donne, che vive e si muove anche al di fuori del loro microcosmo. Ma è un’impresa ardua.

Insomma tutti i calcoli politici, come è facile capire, si fanno sulle spalle dei 5Stelle. Tutte le strategie messe in campo mirano a rosicchiare voti al Movimento – che è quello che la Lega sta facendo da tempo in maniera egregia -, che oltre ad offrire il fianco a questa speculazione non riesce a fare. La poltrona ha sempre il suo fascino, e lasciarla è difficile, anche per gli onesti. O presunti tali. Del resto basta guardare l’insipienza della deputazione calabrese dei 5Stelle per capire che non sono neanche in grado di “comprendere” che presto saranno travolti, non solo dalla carica di tutti questi parassiti, ma dalla loro stessa gente aizzatagli contro proprio dagli alleati di governo.

Per scongiurare tutto ciò basterebbe, ai 5Stelle, ad esempio in Calabria, fare solo quello che hanno promesso: ripristinare la legalità. Ma non possono fare niente perché la Lega non glielo permette: tanti ‘ndranghetisti e masso/mafiosi sono affiliati alla Lega, perciò tutto deve restare com’è. E Morra ha già firmato l’accordo sottobanco di non belligeranza con gli amici degli amici, pur di restare ancora qualche altro mese col pennacchio di presidente. Gli altri deputati e senatori dei 5Stelle sono solo dei figuranti. E la loro figura, agli occhi dei cosentini e dei calabresi, l’hanno già fatta.