“La Stampa” rivela: il Cinghiale sta per passare con Verdini

«Non saremo più una forza di minoranza, ma sosterremo il governo dall’esterno. Ufficialmente Matteo non ci potrà dare nulla, ma Tonino Gentile molto presto passerà con noi. Così avremo un nostro uomo al governo». Parola di Denis Verdini.

E’ questa l’indiscrezione che viene lanciata dal sito de “La Stampa”.

Secondo l’autorevole media torinese, «i diciannove senatori di Verdini, capitanati dal presidente Lucio Barani, sono pronti a dare il via libera alla fiducia sul provvedimento delle unioni civili e a candidarsi così a essere la stampella ufficiale del governo Renzi. Di più: il gruppo di Ala potrebbe ingrossare le fila nei prossimi giorni…».

A quel punto lo scenario muterà e, aggiunge abbassando il timbro della voce, «se noi accettiamo di votarla non saremo più all’opposizione e cambierà la nostra prospettiva». Al governo sì e ancora per poco dall’esterno.

Nel colloquio con i suoi, durato circa un’ora, Verdini ripete più volte il nome di Tonino Gentile. Sarebbe questo il colpo di “Ala”. Il sottosegretario allo sviluppo economico di fresca nomina, attualmente con Ncd, avrebbe già concordato il suo passaggio al gruppo di Denis. «Un mese, massimo due, e Tonino passa con noi», è la rassicurazione dell’ex berlusconiano ai suoi.

La Stampa ci dà anche maggiori particolari sul feeling tra Verdini e il Cinghiale…

«…. Ma non inizia certo oggi la relazione tra Verdini e Gentile. I due si annusano da tempo. Sono commensali abituali in un ristorante del centro, a pochi metri da Fontana di Trevi, un altro dei quartier generali dove Verdini tesse la sua tela. E Gentile infatti nei giorni roventi del voto sulla riforma costituzionale era già in procinto di saltare con Ala e di portare con sé i quattro senatori che gli sono fedelissimi: Aiello, Bilardi, D’Ascola e Viceconte. Salvo poi ricredersi e restare in Ncd, da cui poi ha ottenuto la recente nomina a sottosegretario allo Sviluppo economico. E proprio pensando a Gentile, più volte definito dagli avversari come un «impresentabile», Verdini sbotta e dice la sua: «È ora di finirla di parlare di impresentabili. Qui gli unici parlamentari che conoscono cosa sia la fedeltà siamo noi. Ormai Matteo, che è abile, l’ha compreso…».

Dunque, il Cinghiale “vola alto” e pensa addirittura a lasciare Angelino Alfano…

Ne sapremo di più nelle prossime ore.