La Terra di Piero e il progetto “Non ti ferMare”

Parallelamente alla realizzazione del Parco Piero Romeo ed alla intensa attività teatrale, La Terra di Piero ha portato a compimento un altro importante progetto pilota, pensato come sempre con gli imput ricevuti da persone disabili, e realizzato per migliorare la qualità della vita di tutti.
Il progetto “Non ti ferMare” è partito dalla semplice considerazione che l’offerta turistica deve essere in grado di garantire a ogni cittadino la piena fruizione dei servizi collegati all’accoglienza e all’ospitalità, a prescindere dalla propria condizione individuale e sociale. Considerato che la Calabria con 800 chilometri di coste offre un elevato numero di strutture balneari che possono e devono rappresentare un volano per tutta l’economia, l’attenzione dell’Associazione si è rivolta verso questa visione prospettica, cercando di far crescere, negli operatori del settore, la conoscenza e la coscienza che il turismo accessibile, sia una condizione imprescindibile per lo sviluppo dell’offerta stessa.
Tenuto conto che l’esperienza del viaggio come conoscenza di nuovi luoghi e come esperienza di crescita personale è un diritto di tutti, in quanto «tutti i cittadini hanno pari dignità sociale» (art.3, c.1, Costituzione italiana). Il riconoscimento di un diritto, tuttavia, non garantisce di per sé che esso trovi sempre una concreta realizzazione.

Corso di formazione svolto all’Havana Club di Paola
Le posizioni e le possibilità degli individui sono spesso “materialmente” diverse; esse dipendono da fattori come l’età, lo stato di salute o la disponibilità di mezzi economici. Con Turismo Accessibile si intende l’insieme di servizi e strutture che consentono a persone con “bisogni speciali” di fruire della vacanza e del tempo libero in modo appagante, senza ostacoli né difficoltà e quindi in condizioni di autonomia, sicurezza e confort.
Quando si parla di accessibilità, quindi, non si intende soltanto accessibilità fisica agli spazi, ma in una accezione più ampia, si fa riferimento alla fruibilità, all’accoglienza, all’abbattimento di ogni barriera, sia fisica sia culturale, alle comodità e agevolazioni nei confronti della pratica del viaggiare.
Il turismo accessibile, infatti, rappresenta, innanzitutto, un importante strumento di inclusione sociale, in quanto consente ad ogni persona, indipendentemente dalla propria condizione, di non subire trattamenti differenti e degradanti, ma di sentirsi parte della propria comunità e di avere le medesime opportunità di partecipazione e coinvolgimento nelle scelte che lo riguardano.
Il cliente, oggi, è sempre più esigente ed è per questo motivo che le strutture alberghiere, gli stabilimenti balneari, ecc. devono offrire maggior professionalità e competenza ponendo più attenzione all’accessibilità.

Corso di Formazione al Lido Tamarix di Roseto Capo Spulico
Si deve guardare ad essa come ad un’occasione per elevare la qualità del proprio prodotto, per migliorare il servizio e per realizzare ambienti e spazi che possano essere semplicemente comodi, belli, piacevoli, confortevoli e agevoli per tutti, creando e organizzando strutture realmente in linea con le necessità e le richieste di tutti i pubblici, tra questi compresi i turisti con disabilità (fisiche, sensoriali, intellettive, psichiche, relazionali e comunicative).
Se si considerano solo le persone con disabilità, in base alle stime dell’ONU, nel mondo vivono circa 650 milioni di disabili: ne deriva non solo l’impellente necessità di adeguare gli standard qualitativi delle imprese ricettive all’insegna di un grado sempre più elevato di accessibilità, quanto l’opportunità di non trascurare un mercato che, allo stato attuale, rimane ancora in gran parte “sfruttato” al di sotto del proprio potenziale. Rendere il turismo accessibile significa, dunque, migliorare la fruibilità dell’intero processo di consumo della vacanza, dall’acquisto all’utilizzo effettivo: prenotazione, trasporto, alloggio, servizi sul territorio, servizi dedicati al turista, sicurezza.

Presentazione del Progetto allo Stadio S. Vito in occasione di una replica di Foraffascinu
Il limite sta spesso nel legare unicamente il concetto di accessibilità a quello di disabilità, dimenticando che il turismo accessibile identifica, in primis, un turismo rispondente a esigenze e aspettative tra loro molto variegate. La sfida è saper fare impresa e allo stesso tempo offrire servizi adeguati, dal momento che il mercato a cui ci si rivolge è vasto e non chiede certo di essere trattato con strumenti e mezzi tipici dell’assistenza sociale, bensì più realisticamente e semplicemente si aspetta di trovare una filiera turistica disposta ad accogliere tutti, con un’offerta di servizi di qualità.
Non si tratta, in definitiva, solo di abbattere le cosiddette barriere architettoniche, ma piuttosto di acquisire conoscenze e di agire concretamente per garantire a tutti l’accesso all’esperienza turistica, indipendente dalle condizioni personali, sociali e di qualsiasi altra natura che possano limitare la fruizione di un bisogno sociale primario, quale si considera oramai il turismo.

La Consegna di una Job al lido Tre Leoni di Villapiana
Nel sistema turismo, dove la domanda è diventata sempre più esigente, gli stabilimenti balneari ricoprono un ruolo decisivo, essendo parte essenziale come risorsa base dei turismi del mare. È dunque evidente il ruolo crescente che possono avere i servizi offerti al fine di qualificare l’offerta turistica locale, migliorandone la competitività.
Da questo punto di vista la Calabria è sempre stata una regione che ha presentato un gap strutturale ed organizzativo nella gestione di questa risorsa, che per molte destinazioni assume un ruolo determinante.
In Calabria solo negli ultimi anni si è capito che per assecondare e favorire una vacanza, oltre a garantire condizioni di relax, occorre anche e soprattutto svolgere attività che favoriscano la fruizione attiva del mare e sviluppare iniziative di intrattenimento e di divertimento, in modo tale da rivolgere l’offerta ad un target più ampio. Il problema della sostenibilità, dell’accessibilità e della compatibilità ambientale appare determinante ed il gestore dello stabilimento balneare deve essere in prima fila per garantire il mantenimento e la preservazione di quella risorsa di base sulla quale si fonda la propria attività.

Montaggio della sedia Job al lido Bora Bora di Marina di Sibari
L’obiettivo del progetto non ti ferMARE è stato quello di sensibilizzare, ma non nel senso di educare all’accettazione di eventuali differenze (fisiche, religiose, comportamentali), quanto piuttosto di mostrare come esse rappresentino esclusivamente un artificio sociale, destinato a crollare nella misura in cui si accetta, con semplicità, che il diverso è solo un’altra parte di noi.
Il progetto non ti ferMARE è consistito, in questa prima fase, nel donare 7 sedie “Job” (sedia realizzata per aiutare a vivere il mare pienamente ed al meglio delle possibilità di ognuno) ad altrettanti Stabilimenti Balneari della costa jonica e tirrenica cosentina. La scelta degli stabilimenti è avvenuta a seguito di una manifestazione di interesse secondo criteri di accessibilità e dotazioni inclusive delle quali gli stabilimenti dovevano essere già dotati. La decisione finale è stata a discrezionalità de La Terra di Piero tenuto conto che siano stati rispettati i requisiti obbligatori.
La donazione delle 7 sedie è seguita ad una serie di incontri formativi, curati da membri dell’Associazione La Terra di Piero, svolti dal 13 al 15 giugno scorsi, rivolti agli operatori e agli addetti ai lavori delle aziende che hanno manifestato interesse al progetto, in collaborazione con la Fiba Confesercenti, La Società Nazionale di Salvamento ed il consorzio Terredamare.

La sedia Job al lido Nausicaa di Scalea
Alcuni stabilimenti balneari erano già provvisti di sedie Job, altri invece hanno ricevuto la sedia Job per migliorare la propria offerta alla clientela delle persone con disabilità.
Agli incontri formativi, ha partecipato il personale delle seguenti aziende: Bagni Fantasy di Amantea, Havana Club di Paola, Miami Beach di S. Lucido, Lido Nausicaa di Scalea, Beach Story di Paola e Lido del Sole di Torremezzo di Falconara A., per ciò che riguarda la costa tirrenica; Lido Tamarix di Roseto Capo Spulico, I Tre Leoni di Villapiana, Bora Bora di Marina di Sibari, Villaggio Thurium di Corigliano C., Lido Le Dune di Mirto Crosia e Lido Tuareg di Mandatoriccio per la costa jonica.
Ai primi quattro della costa tirrenica e ai primi tre della costa jonica, sono state consegnate le sedie job acquistate da La Terra di Piero che, a completamento del progetto, realizzerà prossimamente una guida FAI DA TE scaricabile dal sito dell’Associazione per aiutare gli operatori a porre i necessari aggiustamenti alla propria struttura ricettiva al fine di rendere la stessa accessibile.