Lamezia, l’operazione Crisalide e lo scioglimento del consiglio comunale

Dall’operazione Crisalide nel 2017 allo scioglimento del consiglio comunale

L’operazione Crisalide 3 di questa mattina, che ha portato all’arresto di 28 affiliati del clan Cerra-Torcasio-Gualtieri rappresenta il seguito di altre due operazioni che avevano fatto rumore e scalpore nella città della Piana determinando anche lo scioglimento del consiglio comunale.

Nel maggio del 2017 i carabinieri avevano dato esecuzione ad un decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di 52 persone ritenute affiliate alla cosca ‘ndranghetista “Cerra – Torcasio – Gualtieri”. Associazione di tipo mafioso, traffico illecito di sostanze stupefacenti, possesso illegale di armi ed esplosivi, estorsione, danneggiamento aggravato, rapina. Questi i reati contestati nell’operazione, denominata “Crisalide” che aveva permesso di documentare l’operatività della cosca dedita ad un controllo asfissiante del territorio mediante attività estorsive e danneggiamenti ai danni di imprenditori e commercianti ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Lo scorso anno la Procura distrettuale aveva infatti chiuso le indagini per 64 persone, tra le quali c’erano anche i nomi degli ex consiglieri comunali Pasqualino Ruberto e Giuseppe Paladino, nonché il padre di quest’ultimo, Giovanni.

Processo, in abbreviato che si concluse con 43 condanne e nove assoluzioni. Il processo con rito ordinario è ancora in corso a Lamezia. Per i giudici di Catanzaro non ha retto l’ipotesi di concorso esterno che la Dda aveva contestato all’ex consigliere Ruberto e a Giovanni Paladino, padre di Giuseppe, ex presidente del Consiglio comunale (a processo con rito ordinario). I due, sono stati assolti “perché il fatto non sussiste” (per entrambi il pm aveva invece chiesto 8 anni e 8 mesi). Proprio il loro coinvolgimento nell’inchiesta aveva portato la Prefettura di Catanzaro a inviare la commissione d’accesso al Comune lametino la cui relazione finale aveva poi portato allo scioglimento dell’amministrazione guidata dal sindaco Paolo Mascaro.