L’annuncite di Gratteri: annuncia l’Annunciazione con un annuncio shock

Pensavamo che l’annuncite – una brutta abitudine che consiste nel fare annunci pubblici eclatanti, in maniera ossessiva e convulsa, perfettamente condivisibili seguiti poi da fatti concreti inesistenti o, peggio, diametralmente opposti – fosse una prerogativa tipica di certi politici, ma l’entrata in scena di Gratteri, specie da quando guida la Dda di Catanzaro, ha ribaltato questo triste “primato”.

Se da un lato il politico ha tutto l’interesse a lasciarsi contagiare dall’annuncite, per ovvi e comprensibili motivi – tipo prendere per il culo il cittadino al fine di trarne vantaggio elettorale –  dall’altro ci chiediamo: qual è lo scopo e l’utilità per un magistrato di scadere in questa turpe pratica che caratterizza la coscienza sporca di certa politica interessata solo a frodare il cittadino?

Una risposta non c’è, almeno stando al ruolo e alle funzioni che competono ad un magistrato: l’unica cosa che dovrebbe interessare un magistrato è la ricerca della verità e della Giustizia, non certo il consenso della gente. Un magistrato, generalmente, non rincorre “la notorietà”, a meno che non abbia qualche interesse privato da coltivare, o qualche “prodotto da vendere”.

Sono lustri che Gratteri ci abbuffa la guallera con annunci di “liberazione” delle comunità del sud dal giogo masso/mafioso, senza mai produrre niente di concreto. Ne spara in media una al giorno. Ogni pubblico incontro diventa l’occasione giusta per annunciare operazioni di polizia che stanno solo nella sua mente. Parla di cose che non ha mai praticato né mai “sperimentato”. Si vanta di conoscere il “mondo di sopra”, definendo i “colletti bianchi” più pericolosi della ‘ndrangheta, ma di pigne nel suo sacco manco l’ombra. Ci ha spiegato fino allo sfinimento che siamo governati da una cupola masso/mafiosa che controlla ogni spaccato delle nostre vite, senza aver mai istruito in vita sua un solo “fascicolo” a riguardo. Parla di una borghesia mafiosa che infesta la pubblica amministrazione ma non ha mai portato davanti un giudice un solo “nobile” di questa pericolosa risma.

Insomma, come tutti sapete, solo annunci su annunci su annunci su annunci. Ha iniziato con l’annunciare, oltre 3 anni fa, l’arrivo della primavera calabra, ma fiori sbocciati ancora non se ne vedono. Ha annunciato che la ricreazione per i corrotti era finita, ma la campanella nessuna l’ha sentita. In ogni sua relazione pubblica, quando arriva al momento degli annunci, si esprime sempre con frasi del tipo: “non finisce qui”, “ancora non avete visto niente”, “questo è solo l’inizio” “non c’è più spazio per i mafiosi”, “bisogna passare all’attacco”, “tra poco le cose cambieranno”, “la liberazione è vicina”, “il cambiamento è alla porte” e frasi simili.

Un continuo e reiterato tentativo di illudere la gente, che da secoli attende questa benedetta liberazione dalla masso/mafia, con la consapevolezza di chi mai porrà in essere ciò che dice. Al pari di certi politici. Perché lo fa non lo sappiamo. Abbiamo cercato una spiegazione a questo suo isterico atteggiamento, ma non ne siamo venuti a capo.

Ma è con l’ultimo annuncio che Gratteri ha superato anche se stesso. Un annuncio che più annuncio non si può. La madre di tutti gli annunci. Un annuncio sbalorditivo che è arrivato durante l’intervista rilasciata a Klaus Davi nell’ambito dell’iniziativa organizzata a Platania per la presentazione del suo ultimo libro scritto insieme allo storico Antonio Nicaso: “Storia segreta della ‘ndrangheta” (guarda il caso).

Tenetevi forte perché le farsi sono forti e potrebbero lasciarvi senza fiato. Siamo di fronte ad un Gratteri senza freni che annuncia “L’ANNUNCIAZIONE”.

Annunciazione, Annunciazione, Annunciazione (cit La Smorfia).

Dice Gratteri in riferimento alle sue prossime “mosse” da magistrato (non da scrittore) contro i “poteri forti e criminali” che abitano incontrasti e impuniti la nostra terra:

“La mia Procura? E’ una portaerei. Faremo grandi cose ed è arrivato il momento di osare”. Continua: “Non basta contrastare i soliti noti, i ‘garzoni’ della ‘ndrangheta. Dobbiamo alzare l’obiettivo e avere il coraggio di puntare più in alto”. E non è finita qui: “E’ una fase storica per la Calabria, faremo grandi cose.  Noi magistrati e le forze dell’ordine dobbiamo avere il coraggio di alzare leggermente l’obiettivo. Bisogna avere il coraggio di rischiare”.

Ora ditemi voi cosa si capisce da queste espressioni riportate letteralmente: che la famosa primavera giudiziaria tanto annunciata è alle porte. Non c’è un’altra “interpretazione”, perché a pronunciare queste parole non è lo scrittore Gratteri, ma il procuratore capo della Dda di Catanzaro. E perché lo fa, resta sempre un mistero.

Ora per quel che ci riguarda le cose sono due: o Gratteri è veramente matto, tanto da continuare ad annunciare operazioni di polizia contro i corrotti e i masso/mafiosi che stanno solo nella sua fantasia, e quindi va chiuso, oppure sa il fatto suo. A voi la scelta.