Le ferie sono finite: ad attendere gli italiani lacrime e sangue

Auto incolonnate nel tratto bolognese dell'autostrada A14 in direzione sud, Bologna, 11 agosto 2018. ANSA/GIORGIO BENVENUTI

Oggi per milioni e milioni di italiani le vacanze sono finite. La spiaggia, il mare, le passeggiate in montagna, le serate nei borghi, le cene con panorama, l’amore sotto le stelle, sono già un ricordo che suscita nostalgia, e il pensiero, nel vano tentativo di esorcizzare la tristezza del momento, corre “libero e scomposto” alla prossima estate ancora troppo lontana. Le ferie di quest’anno sono finite, ed è arrivato il momento di far ritorno a casa. Da domani ricomincia la solita routine: casa/lavoro, lavoro/casa e dintorni. Una realtà che si fa fatica ad accettare, ma la quotidianità ci aspetta e pretende la sua parte dalla nostra vita, e i “sogni di mezza estate” svaniscono definitivamente, lasciando spazio, tra uno scatolone e l’altro, caricati con flemma nel triste trasloco di fine estate, ai “cattivi pensieri”.

È tempo di partire, e la sola idea di trovarsi incolonnati per ore su strade roventi, accende i primi stati d’ansia, preludio del più diffuso “trauma da rientro” di cui soffrono molti italiani. Ma non c’è il tempo di “elaborare il lutto”, da domani mattina bisogna di nuovo essere attivi e calarsi subito nei panni che ognuno di noi veste durante tutto l’anno. Che sono diversi da quelli che indossiamo durante le vacanze. La leggerezza del velo d’estate, da domani sarà sostituito dal pesante cappotto della realtà. Insomma oggi è un giorno “triste” per tanti, un giorno che nessuno vorrebbe mai arrivasse: una vita in vacanza è il sogno di tutti. Ma c’è un tempo per ogni cosa, e il tempo della cicala è finito, è arrivato il momento di ritornare ad essere formiche, è il sistema Italia che lo chiede.

A rendere ancora più triste questo momento, la bella sorpresa che il governo e i politici tutti, hanno preparato agli italiani: luce e gas alle stelle. Bollette triplicate, quadruplicate, e in tanti casi anche quintuplicate, rispetto a quelle pagate nello stesso periodo dell’anno scorso. Una spesa che assorbirà buona parte dei già miseri stipendi degli italiani (i più bassi d’Europa) e che, inevitabilmente, provocherà un forte impoverimento delle famiglie. Senza contare le tante aziende costrette a chiudere per il “caro bollette” con perdita di posti di lavoro. Nuovi disoccupati che andranno a sommarsi al già esistente esercito di inoccupati che affollano le strade italiane. Un vero e proprio dramma sociale che in questa campagna elettorale nessuno affronta con serietà e proposte concrete. Tanto per chi guadagna quasi mille euro al giorno, come Salvini, Meloni, Letta, e parassiti vari, l’aumento del gas non è certo un problema.

È questo il risultato delle politiche guerrafondaie che ai politicanti italiani piacciono tanto. Non sarà facile fare capire agli americani che hanno provocato l’ennesima guerra per il controllo delle risorse mondiali, che non possiamo pagare il loro gas 50 volte di più, rispetto al prezzo che pagavamo prima. Nessun governo italiano potrà mai opporsi a questo. E non c’è “incentivo” promesso che alla lunga possa reggere. Il prezzo del gas non scenderà mai più.

Diceva qualcuno: la “rivelazione” della realtà/verità spesso, per chi non ne ha mai avuto contezza, è un risveglio mortale. E se è vero che c’è un tempo per ogni cosa, quello che sta per arrivare sarà il tempo dei sacrifici, e svegliarsi, per fermare le “lacrime e il  sangue” che ci costringeranno a versare, è l’unica cosa che possiamo fare. Buon rientro a tutti.