Legambiente: “Ma cosa vuole fare la Regione per la depurazione?”

Legambiente Calabria vuole capire e conoscere il preciso programma predisposto dalla Regione e dal Dipartimento competente per il superamento delle criticità riscontrate nel settore della depurazione.

“Si tratta di danni all’ambiente, al mare, al turismo e alla già fragile economia regionale – si legge in una nota -. Solo nella giornata di ieri sono pervenute alla nostra associazione diverse segnalazioni su Amantea con un canale che riversa a mare liquami; nella frazione Torricella di Corigliano Calabro con una fogna a cielo aperto che arriva a mare. Situazioni analoghe sono state segnalate anche a Fiumefreddo, Bonifati, Tropea, Nocera Terinese e Nicotera, con chiazze marroni e schiume in mare.

Proteste anche da parte dei tanti cittadini che hanno chiuso gli esercizi commerciali e occupato la stazione ferroviaria di Gioia Tauro e Capo Vaticano. Le segnalazioni si aggiungono ai dati del monitoraggio di Goletta Verde, pubblicati lo scorso 20 luglio, che evidenziano una situazione critica a livello regionale per i numerosi scarichi non depurati che finiscono in mare”.

“Nella recente nota stampa della Regione si annuncia che ‘non verrà più consentito di spendere senza monitoraggio della spesa e della qualità della spesa’, riconoscendo quanto denunciato dal neo procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri sulla burocrazia regionale. É davvero paradossale che sia necessaria l’ennesima task force che controlli il controllore”. Intanto la Calabria viene avvelenata e messa in ginocchio”.
“La Calabria ed i calabresi – dichiara Francesco Falcone, presidente di Legambiente Calabria – hanno bisogno di un’altra classe dirigente, fatta di persone e professionalità che abbiano a cuore il presente ed il futuro della nostra terra non a parole, ma con i fatti. Noi lanciamo da tempo la sfida con denunce e proposte e chi si candida a governarla lo faccia con azioni politiche concrete”.