L’eredità del re della moda, 25 anni dall’omicidio Versace

L’eredità del re della moda, 25 anni dall’omicidio Versace

Lo stilista e designer calabrese, a capo di un’azienda da 800 milioni di dollari, venne assassinato sulle scale della sua villa a Miami. Il ricordo dello stilista calabrese: col suo estro, ha lasciato un segno indelebile.
di Gabriella D’Atri – Fonte: Rai Calabria

Ce l’aveva nel sangue la cultura classica. Figlio della Magna Grecia amava definirsi. Ed era sopratutto nella mitologia che trovava ispirazione tanto da fare della testa di Medusa e della Greca, il logo e il motivo decorativo principale della sua Maison. Quei colpi di pistola sparati sulle scale della sua villa, un tempio del lusso al 116 di Ocean Drive, a Miami, lo hanno ucciso ma hanno anche consacrato il mito, consegnandolo alla storia. Il 15 luglio del 1997, esattamente 25 anni fa, Gianni Versace veniva assassinato. Il rivoluzionario della moda, l’eclettico, il visionario lasciava un’impresa da 800 milioni di dollari, 130 store in tutto il mondo e sopratutto un’eredità enorme nel mondo del lusso e dello stile.

Perché Versace non era un semplice stilista. E’ stato un artista che ha influenzato generi e tendenze. Reggino di nascita, è nella sartoria di famiglia che cresce e sviluppa la sua creatività. La madre veste le più importanti famiglie di Reggio e Messina. Il talento è evidente, l’impulso è di andare a Milano e nella capitale della moda ben presto si accorgono di lui.
Pochi anni dopo fonda con il fratello Santo l’azienda che porterà il suo nome.

Un nome di rottura. Il suo è uno stile molto diverso dai canoni che dominano in quegli anni. Mixa generi e tessuti, miscela contaminazioni culturali. Introduce l’oro e lo fonde con pelle e seta. Porta sulle passerelle le più importanti top model dell’epoca: Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Linda Evangelista. Nel jet set è figura di primo piano. Con Lady D un legame profondo e sincero. Moriranno giovani, ironia della sorte, a 40 giorni di distanza, la stessa crudele estate.