Lettere a Iacchite’: “Anas, il funzionario Fiordaliso riabilitato dal Tdl di Reggio”

Cadono i gravi indizi di colpevolezza per l’ing. Giovanni Fiordaliso, funzionario ANAS coinvolto nell’operazione della DDA reggina e della Guardia di Finanza denominata Cumbertazione. Dopo la sentenza della Suprema Corte di Cassazione, che per due volte ha annullato l’ordinanza primigenia di arresto, anche il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria ha annullato l’ordinanza custodiale per assenza di gravità indiziaria e per assenza dei gravi indizi di colpevolezza ed ha quindi escluso che ci sia stato un patto corruttivo tra l’ing. Fiordaliso Giovanni e l’imprenditore Bagalà.

L’ordinanza, e con essa le accuse mosse nei confronti dell’ingegnere, sono cadute grazie al lavoro degli avvocati Antonio Managò e Marco Gemelli. All’ingegnere Fiordaliso non è stato regalato nessun Rolex né tantomeno sono stati pagati viaggi di piacere. La circostanza più importante è rappresentata dalla conversazione, su cui si fondava l’impalcatura accusatoria, dove per errore gli inquirenti avevano individuato Gianni invece che Giorgio, come invece è emerso il soggetto per il quale doveva essere acquistato un orologio Rolex.

Il lavoro dei due penalisti non si è fermato qui, ma ha avuto la meglio anche nel corso del giudizio disciplinare intentato da ANAS, di cui è dipendente l’ing. Giovanni Fiordaliso. Infatti, in sede disciplinare, i due penalisti, coadiuvati dall’ing. Domenico Basile, in qualità di consulente, tra i massimi esperti di ingegneria forense, e dall’avv. Giuseppe Mazzotta, giuslavorista, hanno dimostrato, davanti ad una commissione nominata dall’amministratore delegato dell’ANAS, che le condotte intercorse tra l’ingegnere Giovanni Fiordaliso e l’imprenditore Bagalà erano lecite, tanto che nel mese di febbraio la società ha deciso di annullare il procedimento. Addirittura, l’Anas si è trovata obbligata ad adempiere all’ordinanza emessa da Tribunale del Lavoro di Roma, adito dall’avv. Domenico Colaci, esperto di diritto amministrativo, con cui si imponeva di restituire gli stipendi a quel momento concessi al dipendente.

Grande soddisfazione da parte degli avvocati di fiducia e dai consulenti che hanno sposato a pieno la difesa dell’ing. Giovanni Fiordaliso.

L’ingegnere Giovanni Fiordaliso resta tra gli imputati del processo “Cumbertazione” con rito ordinario. Ma la sua posizione è chiaramente ridimensionata dopo l’annullamento dell’ordinanza primigenia da parte del Tribunale della Libertà di Reggio Calabria a seguito dei due annullamenti della Suprema Corte di Cassazione.

Giovanni Fiordaliso