Lettere a Iacchite’: “Calabria e rifiuti: che fare?”

Buongiorno,

ho letto l’articolo: Calabria, la crisi dei rifiuti conviene alla massomafia: e se i cittadini non pagassero il canone? (http://www.iacchite.blog/calabria-la-crisi-dei-rifiuti-conviene-alla-massomafia-e-se-i-cittadini-non-pagassero-il-canone/)
Condivido quasi totalmente quanto contenuto nell’articolo. Sono sinceramente convinta che il problema rifiuti resti tale perché non c’è nessuna volontà politica per risolverlo e soprattutto perché ci sono interessi che non sono quelli di realizzare una corretta e produttiva raccolta differenziata.
Vivo in Valle d’Aosta e alcuni anni fa, facendo parte di un comitato di cittadini, mi sono battuta per scongiurare la costruzione di un inceneritore. Abbiamo vinto il referendum grazie alla campagna informativa sui danni alla salute derivanti dall’inceneritore e sulle conseguenze di varia natura, quali la necessità della raccolta di rifiuti presso altre regioni per far funzionare l’impianto a regime e il mancato abbattimento dei costi.
I cittadini hanno capito e, quindi, la nostra regione continua la strada della raccolta differenziata. Nei comuni vige il controllo a campione dei rifiuti depositati nei mastelli e l’applicazione di una multa in caso di errato conferimento.
Manifesto, invece, la mia perplessità riguardo alla decisione di non pagare la Tari. Questa sarebbe buona cosa se tutti i cittadini versassero l’imposta dovuta, mentre so con certezza che a Reggio Calabria troppi non presentano nemmeno la dichiarazione per il pagamento delle utenze (accade anche per l’acqua).
Quest’estate, periodo in cui trascorro le vacanze al sud, la città era invasa dai rifiuti, in modo indecente e pericoloso, molto più del covid. Molte persone non hanno nemmeno la consapevolezza che il danno è loro, sulla loro pelle, malattie dal colera ai tumori.
I governi della città e della regione sicuramente non hanno alcun interesse a modificare il sistema creato, ma allo stesso tempo i cittadini sono complici.
Non pagare per principio significa ridurre la disponibilità di risorse per erogare il servizio. Se si vuole combattere il malgoverno, si protesta con i giusti mezzi, da onesti cittadini.
Nella speranza che Reggio e i suoi dintorni recuperino la loro bellezza e possano essere luoghi accoglienti e vivibili.
Lettera firmata