Lettere a Iacchite’: “Casali del Manco. Le casse pubbliche bancomat personale per parenti e amici”

È una prassi oramai consolidata a Casali del Manco quella di bandire concorsi pubblici per favorire amici stretti e parenti di ogni grado.
E anche stavolta non si sono smentiti infatti, con la mansione di ” istruttore direttivo dei servizi di biblioteca”, è risultata vincitrice della procedura, una parente (cugina acquisita) della “proprietaria” della stessa biblioteca di Casali del Manco, l’assessore Giulia Leonetti che lì oramai ha messo radici ed oggi, con questa assunzione, ha tramutato di fatto quella realtà in un business di famiglia.

Per la verità non è la prima volta che a Casali del Manco si pratica uno sfacciato favoritismo in totale sprezzo del rispetto dei principi di equità ed imparzialità cui la Pubblica amministrazione dovrebbe ispirarsi e la cheta assessore Leonetti non è da meno. Si pensi alle numerose delibere con cui vengono trasferiti soldi pubblici alla Pro loco di Serra Pedace, dove notoriamente il presidente è un suo parente diretto. Il concetto di conflitto d’interessi vi dice qualcosa?

Ricordiamo ancora il pagamento di una fattura di 40.000,00 euro trasferiti agli stessi parenti, a fine periodo pandemico, per acquisto mascherine.
Ed infine oggi è stata sistemata la cugina. Giustamente la famiglia viene prima di tutto!
Diverso però dovrebbe essere per chi ricopre un ruolo pubblico, per chi svolge una funzione amministrativa di rilievo.
Chi amministra, infatti, dovrebbe essere legato alla sua comunità da un patto di onestà e trasparenza.

A Casali del Manco le attività sono gestite talmente in trasparenza che le imprese che vincono “amichevolmente” le gare d’appalto si conoscono in anticipo, così come il nome dei professionisti (sempre gli stessi) destinatari di incarichi di ogni genere.
Insomma a Casali del Manco emerge una realtà ai limiti della legalità dove le casse pubbliche sono state scambiate per un bancomat personale che distribuisce soldi a parenti ed amici, soldi dei casalini utilizzati per sistemare le persone a loro vicine.
Insomma, mai come nel caso dell’assessore Leonetti sembra calzante il detto: a iume citu unire a piscare.

Lettera firmata