Lettere a Iacchite’. “Casali del Manco, mala tempora currunt: cronaca di un anno senza dignità”

È tempo di bilanci a Casali del Manco, a quasi un anno dalle elezioni amministrative, che si sperava portassero novità e discontinuità rispetto al passato.
Le forze di opposizione si possono dichiarare, a meno di un anno dall’insediamento, del tutto estinte.
La consigliera Stefania Rota, esponente di una lista di centrodestra che si era accaparrata una buona fetta dell’elettorato di Casali del Manco, circa un terzo degli elettori, ha fatto la sua “comparsata” in consiglio e, in egual misura sui social, salvo poi decidere di dimettersi perché lei è della scuola di pensiero (non è la sola per la verità) secondo cui “o comando o non ci sto “.

Il rappresentante della lista “Spazio e Futuro” Morrone, come di consueto, è una figura giuliva e poco incisiva ed i suoi silenzi già si conoscevano.
Poi c’è chi, come i coccodrilli, piange lacrime in cui nessuno crede visto e considerato che ha fatto di tutto, riuscendoci, per fare eleggere suoi galoppini nelle fila dell’attuale amministrazione, salvo poi attaccarli perché vorrebbe facessero ciò che lui non ha fatto per cinque anni.
Del resto loro, i candidati da sempre contrari all’attuale amministrazione, hanno velocemente accolto e fatto loro le logiche traffichine e fraudolente dei nuovi amici amministratori.

Poi c’è la sindaca Pisani, una marionetta relegata ad inutili ruoli di rappresentanza tra tagli di nastri, tavolate goliardiche e riconoscimenti di targhe, del resto è chiaro a tutti chi realmente comanda, il capo indiscusso è uno solo, il Celestino, responsabile più che di un ufficio tecnico, di un centro per l’impiego per ditte, tecnici e commerciali amici che, da lui si recano, per questuare incarichi e lavori che potrebbero tra l’altro ottenere in maniera trasparente e regolare.

Del resto, basta consultare il sito e spulciare le determine per verificare che a Casali del Manco il rapporto tra le imprese amiche e non è di 10 ad 1.
Le ditte che lavorano stabilmente per il Comune si interscambiano fra loro e, anche quando si fanno le gare tramite la cuc, mesi prima si riesce ad “indovinare” chi le vincerà.
Ad esempio il grande imprenditore Peluso ha ottenuto, in maniera molto prevedibile, una gara di 1.600,000 euro ed è lo stesso che ne ha vinte altre 3 poco prima.
Certo che se a vigilare c’è solo il buon Celestino… Peluso gioca facile!
E non era difficile nemmeno capire il perché del tanto impegno investito in campagna elettorale dal vecchio tandem “La Macchia Bonaventura Peluso Celestino”, facendo campagna elettorale attiva per la marionetta, con lei come sindaca, tutto sarebbe filato liscio.

Casali del Manco è un caso più unico che raro di commistioni insane senza precedenti, su quel territorio, che tanto avrebbe potuto rappresentare per le nuove generazioni, dove invece si trovano soggetti che ricoprono il ruolo di responsabile dell’ufficio tecnico che, contestualmente sono nel direttivo di un partito e che, grazie a questo, sceglie chi debba essere la candidata a sindaco ed ancora, per questo può fare campagna elettorale direttamente dalla sua stanza in Comune.

E dov’è finita la capacità d’indignarsi non solo dei cittadini che oramai subiscono in silenzio qualunque sopruso… ma ci chiediamo che fine abbia fatto anche la dignità di chi per cinque anni ha combattuto questo modo di fare politica.

Sulla giunta è impossibile esprimere qualunque giudizio, la vice leghista vive nel mondo dei sogni, facendosi vedere pochissimo e godendosi il suo meritato stipendio salvo apparire per i flash e le sfilate di qualsiasi natura, tranne che essere spesso assente in giunte e nel consiglio straordinario in cui si discuteva dell’importante tema dell’autonomia differenziata, del resto non avrebbe potuto tradire le aspettative della sua referente leghista in regione. Che sarebbe Emma Staine, la quale – a dirla tutta – prende più ordini da Occhiuto e da Ernesto Ferraro in… Di Puppo, capo supremo delle Ferrovie della Calabria, che dai suoi referenti di partito… 

Ma parole lusinghiere non si possono esprimere nemmeno nei confronti del “compagno Rizzuti” che, in uno dei primi consigli comunali ha avuto il coraggio di giustificare un esoso debito fuori bilancio con la motivazione che si trattava di spese dovute alla campagna elettorale e che “la popolazione chiedeva risposte”.
Ed eccole le risposte: 73 mila euro di spese per taglio erba (che lo stesso tecnico veterano delle truffe fa passare per urgenze…niente di più falso). Non si capisce se il Rizzuti sia più un falso comunista o un falso buonista.

Ed infine il buon Ferraro, una new entry che ha saputo subito adattarsi ed adeguarsi all’andazzo generale e che si accontenta dello stipendio e delle briciole e tira a campare.
Della modesta Leonetti che dire, si è creata il suo regno in biblioteca e lì dall’alto dei suoi 700 voti si accontenta di guardare ciò che le scorre davanti e cioè una realtà truffaldina che avalla col suo silenzio.
Sarebbe auspicabile che chi può, attenzionasse le vicende che accadono a Casali del Manco, visto e considerato che nessuna forza politica né consiliare né extra consiliare di opposizione vuole o riesce a contrastare questi mala tempora.

Lettera firmata