Lettere a Iacchite’: “Catanzaro. Abramo: il reuccio degli appalti, dei ponti e dei pontili”

Dopo aver saccheggiato la città di Catanzaro per 30 anni, il sindaco Sergio Abramo che mangia con la politica e che non ha mai lavorato in vita sua, ex Forza Italia, ex Lega, ex apolitico, ora da reuccio (viste le dimensioni) dei traditori si è messo dentro Coraggio Italia, il nuovo partito che fa gli interessi del Nord. Ma i risultati non sono stati quelli sperati, d’altra parte è una vita che si nasconde dietro ai voti degli altri spacciandoli per suoi ma quando deve sostenere qualcuno o quando si è ritrovato da solo o ha fatto perdere o ha perso direttamente. E alle Regionali è andata male.

Tutti sanno come si vincono gli appalti a Catanzaro e come si prendono i contributi. Quali sono gli stessi imprenditori e poteri economici che girano sempre intorno agli affari loschi. Tutti conoscono i nomi dei padroni del capoluogo.

Catanzaro, la città della massomafia, ha fatto di lui un piccolo imperatore, che non appena esce dalla galleria del Sansinato, però, si scioglie. Utilizza gli altri per portare a termine i suoi affari e in particolare nei lavori pubblici, nei rifiuti e nell’eolico. La leggenda urbana dice che Abramo ha quote occulte all’estero, destinazione paradisi fiscali e qualcuno se n’è accorto.

Quanto alla sua “banda”, tutti sanno che il vicesindaco Gabriella Celestino pensa solo a pilotare cause e ad assumere i parenti al Comune… e poi agli ordini di Abramo ci sono i direttori generali del Comune con in testa Antonino Ferraiolo, gestore numero uno dei ponti, dei pontili e delle attività economiche, il dirigente che legittima tutte le operazioni di Abramo, il politico che mette una pezza alle cose che non vanno, amico dei poteri forti e delle lobby catanzaresi del centro storico. Accanto a lui il figlioccio del sindaco, il tuttofare Laganà, che fa rima con porta qua.

Poi c’è la banda di Catanzaro da dividere, perché tutti sanno che la cricca di Esposito e Aiello si divide il bottino con Abramo: contributi pubblici, appalti, incarichi, concorsi, promozioni.

Abramo ha impoverito e distrutto Catanzaro, i ragazzi se ne scappano, il commercio è alla fame ma lui prospera, a cominciare dalle vetrine lussuose della gioielleria di famiglia che non ci sono manco a via Condotti, per continuare con gli immobili presi a pochi euro e con tutto il movimento che fa con il Comune…

Lettera firmata