Lettere a Iacchite’: “Corigliano, fermate quella primaria prima che sia troppo tardi”

Le malefatte della “banda” dell’Asp di Cosenza sono state tante e l’avvio dei concorsi con la possibilità di nominare nuovi dirigenti ha mandato in fibrillazione la “cricca”. Tra questi concorsi risalta per qualità quello di primario di Psichiatria dell’ospedale di Corigliano. Pensare che nessuno voleva far parte della Commissione che avrebbe dovuto valutare i candidati! Fior di professoroni rifiutavano  -chissà perché?- .

Alla fine si trovò il momento opportuno (uno dei candidati –il più titolato- si pensionò di lì a poco e quindi non partecipò) e dal cappello i prestidigitatori estrassero fuori il coniglio: la dottoressa Emilia Manzo. L’esimia dottoressa che vantava tra i suoi titoli l’amicizia con lady “Faccia di Plastica” (Cesira Ariani) e con numerosi politici tra cui Capu i Liuni e Madame Fifì, e Pacenza, ma anche per i meriti di suo marito, avvocato, ma certo non poteva vantare la specializzazione in Psichiatria (che non ha), ma solo una lunga permanenza di lavoro in Psichiatria.

L’ esimia dottoressa aveva all’epoca -2017- anche acquisito un altro titolo che non esibì, ma che il dirigente Giudiceandrea (oggi all’obbligo di dimora) conosceva benissimo avendoglielo concesso proprio lui: invalidità civile pari all’80% per motivi gravi. Una volta, prima di entrare in servizio, dopo un concorso, si faceva la visita medica con le analisi del sangue: ora non più. Non ce ne sarebbe stato neanche bisogno, visto che nella commissione del concorso c’era anche l’ineffabile Giudiceandrea.

Da quel momento, peggio di un feldmaresciallo delle SS, l’esimia primaria di un reparto di pochi letti, spesso occupati dalle stesse persone che su prenotazione vanno a soggiornare all’”hotel Corigliano” (la vista sul golfo è notevole), ha dato inizio, pardon si era prodigata anche prima di entrare in carica, ad una giostra particolare: il calcio-in-culo; e tirando calci a destra e manca (a medici, psicologi, infermieri), era sempre a corto di personale.

Allora, nel suo ben noto “tartassamento” con viaggi continui a Cosenza alla “Direzione della banda” e telefonate negli intervalli dei viaggi, ottiene l’impossibile: pronte disponibilità a 500 euro a turno, in un mese persino per 30 giorni(!!); possibilità di attingere ai medici psichiatri dell’esausto territorio ionico; trasferimenti “d’imperio” dal territorio al reparto ospedaliero.

Le spese si sono triplicate o forse di più per rimpolpare la corte del feldmaresciallo che osa sempre di più. Ora che sono rimasti in quattro, ancora ha preteso ed ottenuto dal provvido facente funzioni, dottor Buccomino (anche lui con qualche faccenda legale in sospeso), che il territorio vastissimo che va dalle montagne del Pollino alla Sila Greca rimanesse senza medico pur di avere una corte di sei medici per tre o quattro pazienti, fra cui un soggiorno al prezzo di 5/600 euro quotidiani (!!) da un anno e mezzo… Bella gestione manageriale! La debolezza del governo dell’azienda è come un cumulo di ghiande da mangiare. Coloro che hanno fatto il misfatto sono in stand by avvolti dalla cortina di fumo alimentata dal porto delle nebbie, il virus è rimasto in circolazione ed il vaccino è difficile da reperire… Sul ponte sventola bandiera bianca!

Lettera firmata