Lettere a Iacchite’: “Cosenza, la verità sul giardino Passalacqua che il sindaco non dice”

Egregio Direttore Dr. Carchidi,

a rettifica di quanto da Lei precedentemente pubblicato sul Suo periodico online “iacchité.com”, Le chiedo gentilmente di prendere visione della e-mail PEC da me già inviata a tutte le Autorità di Cosenza interessate e di pubblicarla integralmente e tempestivamente sul Suo giornale in modo da far cessare l’aggressione mediatica nei miei confronti (ad es. sul profilo Facebook del Sindaco Occhiuto) ed in modo da far conoscere alla cittadinanza intera tutta la verità su tale ignominiosa faccenda.

Nel chiederLe un cortese riscontro, Le porgo i miei saluti.

Ester Passalacqua

Testo dell’e-mail PEC trasmessa alle Autorità.

Preso atto che il 13 luglio u.s. è iniziata la “BONIFICA”, da parte del Comune di Cosenza, dello storico GIARDINO PASSALACQUA, nel dubbio che non si venga a conoscenza di come si sia svolta la bonifica e dei risultati ottenuti, comunico lo stato del giardino dopo gli interventi arbitrari effettuati, senza preavviso alcuno, nell’area annessa all’appartamento abitato dai miei avi sin dal 1400 e che io abito da sessant’anni nell’altrettanto storico palazzo Passalacqua, di cui fa parte il giardino di che trattasi.

L’operazione è stata avviata a mia insaputa, quindi sommessamente per quanto mi riguarda, ma avviando a fini speculativi (che nulla hanno a che vedere con la tutela dei beni storici-artistici) una campagna di stampa (anche da parte di sconosciuti cittadini sul social network Facebook) che ha esposto la mia persona ed il mio cognome – da secoli rispettabile in città – al pubblico ludibrio.

Il 13 c.m. (cfr. foto sui social), presente la polizia locale che è rimasta all’esterno del muro di cinta dell’area verde prospiciente via Tommaso Cornelio e comunicante con la parte di giardino prospiciente corso Telesio fino all’angolo di via Pezzullo, personale incaricato dal Comune (non esperto di giardini), a mezzo di scale poggiate al muro, si è introdotto nella mia proprietà ed ha iniziato la bonifica in argomento operando, in realtà, in modo tale che il risultato è stato la distruzione totale del giardino.

Risultati ad oggi: danni al muro di cinta di tutta l’area (manufatto sotto la tutela della Soprintendenza, tant’è che, anni addietro, è stato risarcito, nella parte che affaccia su via Tommaso Cornelio e revisionato tutto secondo i criteri dettati dalla stessa); estirpazione totale delle piante di rose di colori diversi presenti in diverse aiuole; estirpazione totale di un rampicante di roselline gialle (unico in città) che adornava tutto il muro sottostante all’inferriata affacciata su corso Telesio; abolizione “in toto” di cespugli di piante sempreverdi sagomate a palla, di cespugli di oleandri, desertificazione delle aiuole contornate da fiori tipo calle, gigli, giunchiglie ed altre varietà; taglio totale di alberi di limoni e di arance che si sarebbero dovuti potare in stagione idonea; “vero e proprio massacro” di tutte le cycas secolari sulle quali sono visibili grossi colpi di accetta che le hanno deturpate in modo tale che, quand’anche sopravvivessero, non avrebbero più una crescita armoniosa, apertura con scasso di un cancelletto che delimita una zona del giardino e che lasciato chiuso con catena e lucchetto, adesso è aperto.

Al momento in cui scrivo è rimasta indenne l’aiuola che ospita le canne di bambù che si trova sotto la parte di muro su via Pezzullo al cui fianco, a suo tempo, è stata posta la scala mobile. Anche in quel caso lavori senza comunicazione alcuna da parte del Comune, danni gravi sulla proprietà altrui e nessun indennizzo per i proprietari.

Con questa mia CHIEDO che non venga minimamente toccata l’aiuola con le canne di bambù e che ci si allontani immediatamente dalla mia proprietà, nella quale a breve dovranno essere eseguiti lavori di riparazione di consistenti danni prodotti dal maltempo (perdite d’acqua e altro) che verranno eseguiti come sempre da personale qualificato di mia fiducia.

Come a conoscenza dei più in città, la maggior parte di palazzo Passalacqua è ancora di proprietà della famiglia, ma solo un’ala è abitata, in appartamenti separati, da due componenti della stessa. Il rimanente è stato dato in locazione dopo opportuni restauri.

Anche l’appartamento di una delle due proprietarie è stato interamente ristrutturato come da scia depositata all’ufficio tecnico del Comune.

Un solo appartamento e due locali (garages) al piano terra, già dal 1800, non appartengono alla famiglia Passalacqua.

In ogni caso il palazzo è abitato e non abbandonato e l’assenza temporanea dei proprietari (peraltro per motivi di salute) non autorizza alcuno a compiere ILLEGALITA’.

La famiglia Passalacqua è una delle poche sopravvissute con sacrifici e LEGALITA’ nel centro storico tra mille difficoltà, dato che perfino i politici che trent’anni fa asserivano di volerlo rivitalizzare, mentre parlavano lasciavano le loro case per trasferirsi nei quartieri nuovi e quanti asseriscono ora di volerlo valorizzare non favoriscono certamente il ritorno in zona di famiglie che possano viverci bene quotidianamente, con tutti i servizi che occorrono, perché ridiventi davvero un centro abitato.

Vi diffido pertanto a non commettere più violazioni illecite della mia proprietà, considerato che lo storico giardino Passalacqua dovrà adesso essere RICOSTRUITO a spese di chi lo ha tanto severamente danneggiato.

Distinti saluti.

Ester Passalacqua