Lettere a Iacchite’: “Curinga e San Pietro, ecco chi specula sulle tragedie”

Gentile direttore,

ho bisogno del suo intervento per segnalare un episodio gravissimo che vede tutti un po’ complici e si sta confezionando nel silenzio più totale. Ricorderete tutti l’alluvione dello scorso 5 ottobre, che ha colpito soprattutto l’hinterland di Lamezia Terme.

L’evento atmosferico si è consumato in tragedia, in quanto a San Pietro Lametino a perdere la vita furono una giovane mamma, Stefania, con i suoi due bimbi, Cristian e Nicolò. Ora a fari spenti sta accadendo l’inverosimile…

Approfittando del sistema delle somme urgenze, che bypassano la procedura di affidamento mediante gara d’appalto, sta avvenendo un losco giro di affari. I sindaci del Comuni di San Pietro a Maida e Curinga ne sono autentici protagonisti. Uno si chiama Pietro Putame, già a voi noto in quanto si tratta di un vecchio arnese prestato alla politica, che in 30 anni ha pensato solo a sistemarsi fatti personali e parenti, saltando da un partito all’altro. L’altro si chiama Vincenzo Serrao, e sostituisce l’altro squallido e potentissimo dirigente regionale Mimmo Pallaria e si sta dimostrando, esattamente come lui, grande affarista alla mercè dei delinquentucci del posto. Bene, Putame e Serrao hanno gonfiato a dismisura i lavori eseguiti… ma dove?

L’importo è complessivamente di 164 mila 805 euro a San Pietro a Maida e di 225 mila 176 euro a Curinga, di cui – udite udite! – 294 mila 677 euro sono stati assegnati direttamente ad una sola ditta ovvero quella del geometra Giandomenico Graziano.

Lo sanno tutti che Graziano agisce d’amore e d’accordo con i due sindaci, oggi si dice che rappresenta la classica “ditta amica” del potere. Addirittura su Curinga ha battuto la concorrenza dei ben più potenti e noti Sgromo, che avendo problemi giudiziari sono più “controllati”. Ma non c’è solo un discorso di “amicizia”: la cosa più grave è che questi lavori non sono mai stati eseguiti per questi importi e si vuole truffare lo stato, visto che sono soldi del governo Conte. Per non parlare del rischio idrogeologico per gli eventuali futuri eventi alluvionali.

Mi appello a voi per la pubblicazione di questa lettera e vi chiedo di farlo a nome e in memoria di Stefania, Cristian e Nicolò perché è impensabile che un territorio così vicino al procuratore Gratteri e alla procura di Catanzaro viva selvaggiamente e al di fuori di ogni controllo.

Lettera firmata