È di pochi giorni fa una precedente comunicazione emessa dal mittente account, provvista di allegati fotografici e avente ad oggetto “Diamante, la grande bellezza”.
La precedente e-mail conteneva immagini riguardanti la DIMOSTRAZIONE di come il GENIO UMANO (quello di CHI amministra e quello di chi ne approfitta) possa dare il meglio di sé in tema di MOBILITÀ URBANA ed EXTRAURBANA orientata all’elettrico: la diffusione e l’uso indiscriminato di monopattini elettrici definiti di genere “4×4”, ovvero autorizzati, distribuiti ed adoperati secondo la legge del numero 4: 4 NEURONI/individuo (di più non è stato possibile date le temperature) impegnati a concepire, distribuire ed autorizzare, 4 individui su 5 impegnati nelle “prodezze più estreme” come UTENTI.
E il risultato è quello delle foto allegate qui ed in precedenza dal sottoscritto. C’è da dire, comunque, che NOI cittadini siamo SEMPRE INGRATI a puntare il dito verso CHI compie scelte coraggiose, così CORAGGIOSE che, nello stesso luogo (sempre la “grande”, ovviamente), vengono istituite, nello stesso periodo stagionale, iniziative concepite da MENTI poliedriche, delle quali al COMUNE cittadino SFUGGE il “modus operandi”.
Da una parte INFLESSIBILI ZTL videomonitorate con varchi a tempo, destinate a preservare le ZTL stesse dall’ingresso di veicoli, a 4 o 2 ruote, fosse mai che lo “struscio” serale di “venerabili” TRIBÙ di “turisti passeggiatori” (quelli consumatori ultimamente scarseggiano) venisse turbato; dall’altra, l’INVASIONE di una particolare SPECIE di INDIVIDUO, denominabile “HOMO ELERENT”, mirabile espressione del livello evolutivo raggiunto dall’ “HOMO di Cro-Magnon” (ormai in declino pure lui, qua “se magnon” sempre di meno), invasione sostenuta grazie all’introduzione “a pioggia” di monopattini elettrici autorizzati a sostare e circolare praticamente OVUNQUE, in qualsiasi orario, trasgredendo qualsiasi regola del Codice della strada e qualsiasi segnaletica, orizzontale o verticale che sia.
Tanto che qualche esemplare di “homo ELERENT” sarà pure arrivato a chiedersi “Ma mo’ ca s’è fermato adduva caspita l’eja mintare”, e, non trovando riscontro possibile (perché in tutta la GRANDE BELLEZZA non c’è traccia di piste e stalli dedicati, quella è roba da Nord Europa, noi non ne abbiamo bisogno) GIUSTAMENTE ha pensato di RIUTILIZZARE qualche fontana in disuso o il greto del fiume. Manifestando così una “vena artistica” che si esprime nell’USO del prodotto di consumo per il tempo che serve. Terminato l’USO, l'”artista” (HOMO ELERENT) pianta il “prodotto” dove capita, come se fosse una “installazione” di John Calder, Jo Pomodoro o Christo, con tutto il rispetto e i dovuti distinguo per quello umano e il Divino. Ecco perché un normale cittadino qualsiasi come me non potrà mai comprendere. Mi manca proprio l’ESTRO POETICO ed ARTISTICO, la CARICA NEURONALE (oltre che ELETTRICA ed “elettorale”) dell’amministratore di GRIDO.
Ringraziando sin d’ora per la pazienza che avesse avuto chi ha avuto voglia di leggere fin qui… cordiali saluti