Lettere a Iacchite’: “Lamezia 2025. Ma Irto se n’è accorto che nessuno vuole Lo Moro candidata sindaco?”

Ad agosto, durante un’assemblea del Partito Democratico di Lamezia Terme alla presenza dell’allora segretario provinciale Domenico Giampà, dei consiglieri regionali Amalia Bruni ed Ernesto Alecci, gran parte dei tesserati ha chiesto a gran voce le dimissioni del segretario cittadino Masi. La sua gestione aveva creato un clima di tensione e divisione all’interno del partito, rendendo necessaria una svolta. Tuttavia, il segretario regionale Nicola Irto ha deciso di ignorare queste richieste, consentendo a Masi e ai suoi collaboratori di continuare a guidare il Pd cittadino, convincendoli implicitamente di avere carta bianca nella scelta del prossimo candidato a sindaco, pur rappresentando un partito con oltre 300 tesserati.

Il 24 novembre scorso è stato convocato un direttivo cittadino con un ordine del giorno apparentemente incentrato sulla proiezione di un film su Enrico Berlinguer. Tuttavia, quella sera si è discusso di tutto tranne che del film. Il vero obiettivo, approfittando dell’assenza di molti tesserati, era definire la candidatura di Doris Lo Moro a sindaco per le amministrative del 2025. Subito dopo, i giornali locali titolavano: “Il Pd ha scelto il proprio candidato sindaco”, lasciando basiti numerosi iscritti e componenti del direttivo che non erano stati informati né coinvolti nella decisione.

Le proteste e le segnalazioni di questo comportamento poco trasparente hanno portato Irto a commissariare il partito. Come commissario, è stato nominato Giampà, che avrebbe dovuto rappresentare una figura super partes. Tuttavia, fin dal suo insediamento, Giampà ha lavorato per portare avanti l’operazione politica di Masi, ovvero la candidatura di Doris Lo Moro.

Nel frattempo, altri membri del partito si sono impegnati per l’unità del centrosinistra, cercando un candidato condiviso che potesse rappresentare un vero cambiamento. Nonostante proposte valide, Giampà ha deciso di riunire il tavolo del centrosinistra, dichiarando Doris Lo Moro come unico nome possibile. Questa scelta è stata sostenuta principalmente da Eugenio Guarascio (sì proprio lui, il presidente del Cosenza Calcio!), noto alleato di Doris Lo Moro, che da anni esercita un’influenza determinante, seppur discreta, sul Pd lametino.

A seguito della riunione, alcune testate vicine a Guarascio hanno diffuso la notizia che la candidatura di Lo Moro fosse stata apprezzata da tutto il centrosinistra. Tuttavia, questa versione è stata smentita più volte dai diretti interessati.

A questo punto, sorge una domanda inevitabile: il segretario regionale Nicola Irto e il commissario Domenico Giampà intendono seguire la linea del rinnovamento e del ricambio generazionale promossa da Elly Schlein e dalla segreteria nazionale? Oppure continueranno a ostacolare la crescita dei giovani, perpetuando un sistema politico dominato da vecchi schemi e figure responsabili del declino del Pd lametino (come appunto Doris Lo Moro, Francesco Grandinetti, Gennarino Masi, ecc.)?

Dopo l’ennesimo fallimento di Giampà e di Irto non sarebbe forse il caso di farsi da parte? A quanto pare il nome di Doris Lo Moro risulta essere divisivo nel centrosinistra e oggi il Pd a Lamezia non ha la forza di imporre un proprio candidato agli altri partiti. Si lavori con gli altri con umiltà per trovare un nome condiviso così da non commettere ancora l’errore di correre divisi alle amministrative lasciando strada spianata al centrodestra, quel centrodestra che da dieci anni amministra in maniera pessima la città e che l’ha ridotta ad un piccolo paesino di periferia.
I tesserati, i simpatizzanti e la base del partito meritano chiarezza, rispetto e soprattutto una reale opportunità di partecipare alla costruzione di un futuro migliore per Lamezia, per il Partito Democratico e per tutto il centrosinistra.

Lettera firmata