Lettere a Iacchite’: ma Anna Laura Orrico conosce i problemi di Cosenza?

Egregia deputata – mi scuso se le dò della deputata ma “l’epiteto” è arrivato spontaneo, e ritengo sia attinente con il suo comportamento, visto che da quando l’ho votata non l’ho più vista in città, così come è accaduto ogni volta che ho votato un deputato di destra o di sinistra. Ma se così non è, faccia lei, a me va bene anche darle della cittadina – o cittadina, Anna Laura Orrico, ho deciso di scriverle per comunicarle alcune cose.

La prima e l’ultima (come da inciso): da quando l’ho votata non ho avuto ancora il piacere di incontrarla in un luogo pubblico, che so: una piazza, una conferenza stampa, una visita ai cittadini, anche per il solo piacere di stringerle la mano.

Questa sua prolungata assenza dalla città di Cosenza, e di conseguenza lontana dai problemi dei cosentini, mi ha molto avvilita. Pensavo di non dover più assistere al solito teatrino del “una volta eletto chi si è visto si è visto”, al quale la vecchia politica ci ha abituati. Pensavo che, dopo aver apposto la “crocetta” sul suo simbolo, insieme a quella di migliaia e migliaia di altri miei concittadini, ci saremmo liberati per sempre di certi cattivi vizi e di certe criminali abitudini.

E invece devo convenire con chi, almeno fino all’oggi e mio malgrado, su di voi e la vostra “passione civile” non ha mai scommesso un soldo bucato e ha sempre sostenuto che nulla, per i cittadini, anche con il vostro “avvento”, sarebbe cambiato. E questa non è questione che si può risolvere, come sento dire in giro, recitando il solito mantra del “siamo appena arrivati dateci il tempo”, oppure: era meglio prima? Qui si tratta di capire quali sono realmente i legami tra gli eletti e i cittadini.

Si tratta di capire cosa chiede la gente, di cosa ha bisogno, e quali sono le priorità territoriali, tutte cose che si apprendo solo con il vero ascolto e la presenza nei luoghi di appartenenza. Che non è cosa da poco, del resto è l’empatia con la gente, che ha travolto anche me, che vi ha portati dove oggi siete, ricordandole inoltre che quella di rappresentare il territorio e le sue istanze, è la principale “mission” (so che a lei questi termini inglesi piacciono) di un “eletto”, al di là delle specifiche competenze di ognuno.

Faccio un esempio: se sei una Project Manager esperta e ti occupi di comunicazione pubblicitaria, ma sei anche un deputato eletto a Cosenza, non significa che in parlamento vai a fare la Project Manager, devi anche saperti occupare di sociale, salute, lavoro, perché sono questi gli argomenti e i problemi della gente. Magari quando serve tiri fuori le tue competenze, ma non escludi certo dai tuoi doveri quello di rappresentare i bisogni materiali della gente. È per far questo che vi mandiamo lì, come voi stessi ci avete spiegato. Ma questa “pratica” tanto decantata dell’uno vale uno, ancora non l’ho vista a Cosenza. E perciò le chiedo: possibile che da quando è stata eletta grazie ai voti dei cosentini, non si è mai preoccupata di dire qualcosa sulle tante “emergenze” della città?

Possibile che non ha sentito il bisogno di intervenire sulla corruzione dilagante in tutti gli uffici pubblici (si informi presso il senatore Morra che ha addirittura presentato un esposto in procura sulla corruzione a palazzo dei Bruzi), o sulla tragica situazione della sanità locale, e ancora sulla irreversibile disoccupazione e inoccupazione giovanile, e non solo, in città?

Possibile che non ha sentito la necessità di farsi un giro nella città vecchia per constatarne la situazione e le sempre più gravi criticità?

Possibile che non ha mai incontrato i cittadini dei quartieri per parlare con loro di qualità della vita?

Possibile che non avverte la necessità, dopo aver ascoltato i tanti onesti operatori della giustizia cosentina, di informare il ministro della Giustizia sulla grave situazione al tribunale di Cosenza?

Possibile che non ha mai cercato un incontro con i commercianti che continuano ad essere taglieggiati e strozzati?

Insomma lei, cara Anna Laura, cosa ha intenzione di fare per la nostra città (che poi dovrebbe essere anche la sua città)? Vuole lasciare tutto così com’è, oppure ha intenzione di attivarsi per migliorare la nostra qualità della vita, a partire proprio dal ristabilire la legalità, ribadendo che la legge, anche a Cosenza, è uguale per tutti? Oppure quello che le interessa è altro?

Io non lo so come lei ha intenzione di svolgere il suo mandato, ma di sicuro tutta la città si aspetta, da voi, delle risposte a queste domande.

E se per lei i problemi strutturali di questa terra si risolvono con qualche convegno dove ci invita ad andare in giro (best practice) a raccontare storie (storytelling) e alla fine passare il cappello per chiedere l’elemosina (fundraising), beh, questo, oltre ad offendere la dignità dei cosentini, è peggio del piatto di lenticchie di Nicola Adamo.

Grazie

La cugina delusa di GdD