Spett.le redazione di Iacchitè,
vorrei portare alla Vs attenzione un ennesimo episodio di malasanità calabrese.
Giorno 22/10 mia mamma viene ricoverata c/o l’ospedale di Paola per una frattura scomposta. Non viene sottoposta a tampone in ingresso, ma soltanto misurazione febbre e storico su eventuali contatti precedenti.
Venerdì 23/10, giorno stabilito per l’operazione, intorno alle ore 12:00 ci informano che l’operazione era da rinviare in quanto bisognava tamponare tutti i degenti per un caso di Covid 19 avvenuto lì in struttura.
La vicina di letto di mamma viene sottoposta a tampone (motivazione era il suo arrivo precedente a quello di mia mamma), mentre a mia mamma il tampone non è stato fatto.
Oggi, mia madre è ancora lì ricoverata, non le hanno fatto il tampone (dicono che le scorte siano finite), non si sa quando potranno farlo, né di conseguenza si sa quando la opereranno.
È tutto assurdo e paradossale: non sottoporre a tampone un paziente in ingresso in ospedale; discriminare un paziente non tamponandolo, mentre tamponare la sua vicina di letto (qual è il criterio?!?); non dare informazioni o indicazioni a noi familiari sia sulla data di somministrazione tampone, sia sulla data di intervento sulla frattura scomposta.
Siamo davvero amareggiati e spaventati, né possiamo stare vicino alla nostra cara mamma, in quanto il protocollo ce lo vieta.
Lettera firmata