Lettere a Iacchite’: “Povera Cosenza, in mano a politici immorali che comprano tutto col denaro”

GENT.MO Signor CARCHIDI,

rimango allibito e incredulo nel leggere sul suo sito gli articoli che lei pubblica sulla situazione politica e morale di questa città che ha coinvolto le istituzioni amministrative e giurisdizionali che governano la vita di tutta la società civile.

Gli articoli sull’uscente sindaco mi hanno chiarito lo scenario della vicenda relativa alla costruzione di un fabbricato per civile abitazione su viale Cosmai, argomento che lei ha già trattato, denunciando l’ illegalità perpetrata dal Comune di Cosenza che ha rilasciato una concessione per costruire ad un privato (durante l’amministrazione Perugini) su un terreno adibito a parcheggi e verde attrezzato nonostante fosse suolo comunale.

L’uscente amministrazione Occhiuto non solo ha permesso il prosieguo dell’illecito, ma ha consentito un ulteriore abuso facendo costruire addirittura su parte del marciapiede prospiciente l’erigendo fabbricato.

polizia-stradale Gli ultimi suoi articoli riguardanti la Polizia stradale mi hanno fatto comprendere il perché gli accertamenti svolti dalla suddetta polizia non sono stati portati a conoscenza della competente autorità giudiziaria che, forse, avrebbe potuto dare un seguito per fare emergere la consumazione del reato.

Ho usato il forse perché la Procura interessata a suo tempo, in merito alla illecita concessione edilizia, ha ritenuto di archiviare il tutto, nonostante il diniego formulato per ben due volte da parte del GIP.

Adesso dopo avere letto i suoi articoli mi chiedo quale speranza si poteva avere per fare trionfare la giustizia.

I suoi scritti hanno squarciato la cappa che avvolge questa città dovuta alla classe politica al fine di gestire la cosa pubblica con il consenso di quella parte di cittadini che perseguono l’illegalità, per convinzione o per inciviltà dovuta a valori morali molto discutibili.

Mi chiedo, se tutto ciò è potuto accadere forse qualche colpa è da attribuire anche ai cittadini i quali o per proprio tornaconto o per pigrizia mentale o per il noto motto calabro “io mi faccio i fatti miei” hanno assistito al teatrino della politica (oggi tocca a me, domani tocca a te) avendo come comune denominatore gli affari economici.

Volendo essere buoni il comportamento della classe politica si potrebbe giustificare con l’ideologia ma basta osservare i fatti locali e nazionali per accorgersi che la vera ideologia ha un solo nome “DENARO”.

In mezzo a tanto grigiore solo i giovani potrebbero dare una svolta a questa città con il loro impegno con l’entusiasmo che è proprio della giovinezza e con lo spirito di uomini liberi capaci di affermare le loro idee anche se contrarie a quelle dei padroni del vapore.

Cordiali saluti.

Lettera firmata