Reggio, riapposti i sigilli sugli impianti pubblicitari dello “scazzoppolo” di Limbadi

Nel marzo 2018, girando per le vie più o meno importanti di Reggio Calabria si poteva notare che su alcuni impianti pubblicitari 6×3 con cimasa AFFITALIA (una delle società – scatole cinesi della PUBBLIEMME GROUP oggi DIEMME GROUP) erano stati apposti i sigilli da parte della Questura di Reggio Calabria.

Dopo un paio di mesi dal marzo 2018, gli attacchini della PUBBLIEMME GROUP avevano ripreso ad affiggere i manifesti su quegli impianti che erano stati sequestrati ma la cimasa AFFITALIA era scomparsa di notte. 

Pensi che sia tutto normale. Invece no. Si affiggevano i manifesti ABUSIVAMENTE su impianti sequestrati, senza pagare neanche un centesimo di ICP (modus operandi dello scazzoppolo di Vibo-Limbadi).

Oggi, infatti, girando per le stesse vie più o meno importanti di Reggio Calabria noti che sugli stessi impianti, appare la scritta Riapposizione dei sigilli. (Vedi foto di copertina).

Lo scazzoppolo di Vibo-Limbadi pensa che può fare ciò che vuole.

Non basta essere in prima linea a Catanzaro per la manifestazione di sostegno al procuratore Gratteri sperando di accaparrarsi un posto di privilegio. Questi sono abusi penali con modalità paramafiose. E la magistratura seria non guarda in faccia nessuno soprattutto i lestofanti. E Gratteri queste cose le sa benissimo ma devono saperle anche tutti i calabresi.

Lettera firmata