Lettere a Iacchite’: “Rombiolo, qui lo stato non esiste”

La politica a Vibo Valentia sembra essere un territorio riservato a pochi privilegiati. Caro Direttore, ci troviamo a meno di 2 mesi dalle prossime elezioni amministrative, e a Rombiolo, un piccolo paese della provincia vibonese, la politica sembra essere un argomento riservato a una cerchia ristretta di persone, principalmente coloro che sono legati al sistema mafioso che purtroppo caratterizza la nostra provincia.

Attendiamo con ansia di scoprire chi saranno i rappresentanti delle ‘ndrine locali e quali invece saranno le dirette estensioni della locale di Limbadi, alla quale la prima è mal sottomessa. Questo modo poco trasparente di gestire la vita politica, a cui tutti i cittadini hanno diritto di conoscere almeno superficialmente per poter esprimere una preferenza informata e democratica, non è affatto una novità.

Si aspetta fino all’ultimo istante per la presentazione delle liste, che sembrano essere studiate a tavolino e in cui la presenza della ‘ndrangheta è diffusa. E nemmeno questo è una novità: basta dare un’occhiata alle liste delle competizioni passate per notare che in ognuna di esse ci sono nomi non solo di persone vicine, ma anche di individui legati alle consorterie mafiose che da anni si contendono il ruolo gerarchico nel paese. Tutto ciò si svolge all’interno di un contesto caratterizzato da un profondo bisogno della popolazione, che si trova a vivere una provincia portata al sottosviluppo da questo sistema affaristico politico. Questo stesso sistema ha costretto i cittadini a prestarsi, loro malgrado, alle attività illecite di produzione e spaccio di sostanze stupefacenti, sempre sotto la guida delle gerarchie mafiose. Queste gerarchie non solo ne sono azioniste, ma agiscono anche da collettori di servizi in questi ambienti illeciti, creando così una pericolosa simbiosi tra diritto alla sopravvivenza e attività illecite, che inevitabilmente porta al condizionamento dell’elettorato.

Lettera firmata