Gentile direttore,
ho letto gli ultimi articoli che ha pubblicato in questi giorni in merito alle vicende di Roberto Bilotti. Sono a conoscenza di alcune notizie che fanno capire ancora meglio il personaggio in questione. Vede, da qualche tempo il marchese dai tanti cognomi è stato nominato direttore del Mam, il Museo provinciale che si trova su Corso Telesio. Ha preso il posto dell’ex direttrice Anna Cipparrone, responsabile del Mam, museo PUBBLICO, per diverso tempo al quale era approdata senza alcun concorso.
Lo stesso è avvenuto per il signor marchese, con una differenza sostanziale: quest’ultimo, infatti, ha promesso in cambio della direzione del Mam una donazione di quadri. Il museo, dunque, passa a Bilotti in virtù di una collezione “pare” donata e da esporre nel museo pubblico provinciale, il Mam. Qui, Bilotti tutto ha messo tranne quella collezione che non si sa bene di chi sia, ma soprattutto dove sia! Infatti nel Mam non v’è traccia di questi quadri.
Siamo di nuovo dinanzi ad un altro Museo Bilotti ad uso e consumo privato della cosa pubblica. Non sappiamo perché la mostra non è nel luogo preposto, non sappiamo come funziona oggi il Mam, non sappiamo soprattutto se ancora è un museo pubblico… infatti, se lì non ci sono le opere sul Santo, come da accordo, se non c’è stata una donazione, tutto si trasforma in altro e decade l’atto.
Qualcuno è in grado di mostrare gli atti della donazione?
Altra domanda: Perché la mostra non sta nel Museo? Forse perché questo viene usato dalla sua nuova curatrice attraverso ulteriori finanziamenti? O forse perché quella mostra è solo lo specchietto per acquisire un nuovo spazio? Quello spazio, difatti, è stato concesso, ripeto, in virtù di una collezione anche grossa che non è mai stata esposta se non per un breve tempo al Museo diocesano in attesa del Mam…
Avuti i locali, queste opere sono sparite e lo spazio viene gestito dalla nuova curatrice, Marilena Morabito, donna di fiducia del Bilotti, che inizia ad allestire mostre- una inaugurata pochi giorni fa – con patrocini, finanziamenti e sponsor differenti, quindi entrate economiche che in altro modo non arriverebbero. La Morabito si fa affiancare da un socio nella gestione del Mam, mettendo da parte la mostra sul Santo paolano, perno dell’accordo per avere la direzione del Mam, che si trasforma, a questo punto nella più classica manna dal cielo… Pare che il duo abbia anche alcuni incarichi nell’allestimento dei Bocs art. Auspichiamo che a dirigere i musei pubblici siano direttori che hanno superato un regolare concorso pubblico, che siano titolati e non commercianti scambisti di opere che poi nemmeno si trovano. Un regalo, dunque, come sempre accade al signor marchese.
PS…il curatore del MAM non troppo tempo fa vendeva collanine a Piazza Zumbini…
Lettera firmata