Lettere a Iacchite’: “Camigliatello, noi sciatori infuriati per la gestione degli impianti di risalita”

Una vergogna inaudita senza fine

Le attese ed abbondanti nevicate cadute in Sila hanno avviato l’apertura della stagione sciistica e come tradizione ecco assistere alle ataviche quanto inaccettabili e vergognose inefficienze del personale addetto agli impianti di risalita di Camigliatello.

Nella giornata del 29 dicembre si è consumata tanto per non smentirsi l’ennesima  inadeguatezza nella gestione dell’impianto di risalita da parte dell’Arsac (ex Opera Sila, poi Esac e infine Arssa, tanto per capirci). Incuranti, totalmente indifferenti della presenza di numerosi sciatori giunti da tutti la provincia ed oltre, che puntuali dalle 08.30 già affollavano il piazzale della locale biglietteria, il personale addetto decideva l’apertura degli impianti prevista per le ore 08.30 alle ore 10.00 adducendo con rozzezza come giustificazione alle pressanti lamentele degli astanti – infuriati peraltro per la mancanza di parcheggi al solito alle prime nevicate impraticabili per la neve non rimossa -, la nevicata in corso che  ritardava l’avvio della cabinovia. Cose da pazzi: quattro fiocchi di neve e si va in tilt…

Ma la circostanza ancora più grave, di una assurdità inspiegabile, è quella di porre in essere atti poco onesti che sono a momenti degli illeciti e che potrebbero rasentare senza esagerazione  il codice penale.

Nello specifico, Arsac nel richiedere il pagamento di uno “Skipass” per un mattiniere deve assicurare, per sua stessa ammissione, la piena e soddisfacente fruibilità e utilizzo (??) delle piste dalle ore 08.30 fino alle ore 13.00 e non sottrarre o meglio scroccare soldi e tempo all’utenza e agli appassionati dello sci decidendo orari a suo uso e consumo.

Siamo stanchi di subire passivamente le schifezze più sgradevoli di sfaticati, scansafatiche incalliti, emeriti fannulloni in forza all’Arsac per giunta coordinati da dirigenti di settore lecchini e servi sciocchi di una certa classe politica, oltre di un noto sindacato che costantemente al solo scopo di accaparrarsi tessere e consensi, ha coperto in seno a codesto Ente forme di parassitismo che hanno condizionato negativamente l’immagine di un territorio privato di un autentico sviluppo turistico. Se la mattina del 29 dicembre sci e soprattutto bastoncini li avessimo usati per  “scopi“ diversi, forse avremmo lasciato un segno su cui riflettere.

Franco Manna

Uno sciatore incazzato