Lettere a Iacchite’: “I Consultori a Cosenza”

Gent.mo Direttore…

Sono una donna di 43 anni, che prende molto seriamente l’invito ad effettuare periodicamente screening anti tumorali, inutile sottolineare che contro quella che ormai è la malattia del secolo, la prima e spesso risolutiva cosa da fare è svolgere periodicamente un’attenta e scrupolosa attività di prevenzione.

Ciò detto, questa mattina mi sono recata presso il consultorio di Via Popilia, dove 5 mesi fa ho prenotato una visita ginecologica con esame citologico, prescrizione medica alla mano, con relativo pagamento presso il cup, convinta di poter sottopormi ai relativi esami, ribadisco prenotati da oltre 5 mesi, ahimè ignara delle mirabili nuove disposizioni emesse dall’azienda provinciale in data 20/06/2017.

Orbene nella suddetta nuova disciplina che regola l’accesso alla Sanità Pubblica, e nello specifico a quella particolare tipologia di accertamenti, si prevede che il Consultorio competente per territorio possa effettuare un numero massimo di 20 al mese prelievi citologici (!!!), tradotto in termini numerici più evidenti, nel nostro territorio di riferimento, ove venivano svolti circa 1400 prelievi annui, si è imposta d’imperio, non ratione bensì sulla base di un incomprensibile inottemperanza ad ogni principio base volto alla tutela della salute, lo svolgimento di un numero massimo di 240 prelievi su base annua, con un significativo abbattimento del 80%.

Immaginate la rabbia e lo stupore nell’apprendere che il mio diritto alla prevenzione veniva negato dalla peggiore forma di burocrazia esistente, ossia quella che non bada alla tutela della salute del cittadino che in moltissimi casi non può sostenere i costi di una tutela sanitaria in forma privatistica, burocrazia che giustifica tale aberrante decisione sulla considerazione che i laboratori per analizzare le provette sono solo a Rossano e Castrovillari.

Premesso che i Consultori, per loro natura istituzionale, sono servizi di base, fortemente orientati alla prevenzione, all’informazione e all’educazione alla salute, che privilegiano la prevenzione primaria e la diagnosi precoce e che hanno la funzione di tutelare la salute della donna, dell’età evolutiva, dell’adolescenza, oggi non mi sento semplicemente vittima di un ingiustizia, bensì defraudata e privata della tutela di uno dei principali diritti costituzionalmente garantito. Mi è stato detto che lo screening citologico riprenderà con l’invito alla popolazione bersaglio, e che L’U.O. concorderà le date in cui tale controllo potrà essere effettuato dal primo luglio.

In attesa che mi arrivi l’invito qualora mai desiderassi sottopormi a controllo devo recarmi presso tutti i consultori di città e provincia, sperare che non abbiano superato il numero di prelievi, o in ultimo stremata arrendermi agli operatori privati del settore, i quali evidentemente gongolano al pensiero di un afflusso di denaro per prestazioni graziosamente devolutegli dalla Sanità Pubblica e dalla sua burocrazia.

Ma non ho intenzione di arrendermi, avevo un’impegnativa e una prescrizione medica, è stata commessa una grave irregolarità e ingiustizia, con la salute non si scherza, né può intervenire un becero discorso di interessi.

Nel regolamento dei consultori si rinviene questa dicitura evidentemente poco suscettibile di interpretazioni di carattere economico finanziario:

Prevenzione oncologica

Prevenzione delle neoplasie del collo dell’utero attraverso l’effettuazione dello screening  (Pap test e Hpv test) su invito nell’ambito delle attività di screening o su richiesta medica (in quest’ultimo caso sarà necessario il pagamento del ticket )

Visita senologica  e insegnamento autopalpazione

Prescrizione di accertamenti diagnostici

Certa di poter suscitare la Sua attenzione, ed al fine di tutelare le donne che necessitano di una attenta misura di prevenzione accessibile anche e soprattutto dal punto di vista economico, Le chiedo di voler porre in evidenza tale incresciosa situazione pubblicando questa mia denuncia sociale ed al fine di suffragare quanto sopra espresso allego alla presente foto della circolare indicata.

Distinti saluti

Cosenza, 21/7/2017

Dott.ssa Laura Pecora