Lettere a Iacchite’: “Cosenza, la deriva della chiesa”

Ciò che si è consumato in provincia di Cosenza, presso San Vincenzo La Costa, è un fatto gravissimo e veramente inaudito. Una giovane donna viene adescata da un prete, le viene fatto credere di essere amata da questo, rimane incinta e infine lo stesso prete, Don Giuseppe, colui che doveva proteggerla e accudirla, ha costretto la giovane donna ad abortire con il consenso della diocesi e dell’ex arcivescovo Salvatore Nunnari.

L’accaduto, di per sé gravissimo, è stato ancor più accentuato dalla violenza mostrata nei confronti di una giornalista delle Iene da parte dei parenti del sacerdote di fronte alla chiesa di San Vincenzo La Costa. La brutalità della vicenda fa riflettere l’intero Partito Comunista Italiano in merito a un tipo di entità religiosa profondamente marcio, guidato da una logica di interessi privati che mirano a nascondere ancora di più gli scheletri nell’armadio della Chiesa, istituzione da secoli profondamente corrotta, che contrasta la sua stessa visione della società. Parlano di contrasto all’aborto volontario e gli stessi costringono le donne ad abortire, parlano di fratellanza quando sono i primi a rappresentare un’ istituzione ricca, potente e con un sacco di privilegi. Come se non bastasse, questi stessi alti prelati giungono a nascondere gli abusi da parte dei sacerdoti verso i bambini e tutte le grandi porcherie che avvengono all’interno della stessa Chiesa.

In un momento di campagna elettorale, dove tutti pensano a proporre programmi che rendono la politica un mercato del pesce, il nostro pensiero è rivolto a tutte le vittime di violenza, di qualsiasi genere. Scossi dall’accaduto, da rappresentanti del PCI e FGCI Cosenza e Calabria, esprimiamo vicinanza a Francesca, parte lesa di questa immensa violenza, alla giornalista delle Iene, vittima di un modo di vedere oppressivo nei confronti della libera espressione, e in più ci scagliamo contro Nunnari e tutta quella parte della Curia che ancora lo sostiene sperando di giungere presto a parlare con questa donna, vittima di violenza di un sistema corrotto.

Infine, il nostro pensiero è rivolto a tutte le vittime di violenza da parte della Chiesa, ai bambini vittime di abusi e a tutti coloro che hanno subito danni psicologici.

Giulio Iantorno, responsabile Cultura e Scuola FGCI Calabria