Lettere a Iacchite’: “Cosenza, Pronto soccorso: il primario ha interrotto il clientelismo”

Nei giorni scorsi abbiamo dato conto ai nostri lettori della vicenda relativa al concorso “pilotato” con il quale il dottore Michele Mitaritonno è diventato direttore o se preferite primario del Pronto soccorso di Cosenza. E abbiamo pubblicato anche la lettera di un operatore del Pronto soccorso (firmatissima e che conosciamo direttamente) che non era proprio tenera nei confronti del medico pugliese “raccomandato di ferro” dalla politica. Ieri abbiamo ricevuto una lettera “firmata” per modo di dire, nella quale qualcuno prendeva le difese del primario in questione. Per correttezza di informazione ne pubblichiamo le parti salienti. 

Non sono un medico, né un infermiere, né lavoro in ambito sanitario, ma conosco molto bene, per altre ragioni, quali erano le condizioni precedenti l’insediamento dell’attuale Direttore del Pronto soccorso dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza e quali invece siano le attuali.
Chiunque non sia accecato da furore ideologico o, peggio, da piccole e squallide convenienze personalistiche, chiunque, in sostanza, non sia cieco, deve vedere, ha il dovere kantiano di vedere, e poi riferire, la verità.

La verità è che finalmente si sta tentando di porre un argine al malcostume, al clientelismo ed ai favori personali che hanno contraddistinto la storia del nostro Pronto soccorso.
Il tentativo e’ di ripulire, di riportare disciplina dove ha sempre albergato la più becera corruzione morale della “corsia preferenziale” per gli amici ed i clienti.

La lettera che avete pubblicato (http://www.iacchite.com/lettere-iacchite-cosenza-pronto-soccorso-naviga-sempre-un-mare-melma-le-bugie-mario-veltri/) è una pura e semplice delegittimazione basata, molto probabilmente, sul rimpianto per i “bei” tempi nei quali ciascuno godeva della libertà di favorire amici e parenti.
Ebbene oggi quei tempi stanno scomparendo – per nostra fortuna – ed ovviamente i vassalli si sollevano ed insorgono.
Ebbene io ritengo che il Direttore stia tentando di agire proprio per rimuovere tali inammissibili sacche di privilegio e ristabilire una sia pur minima giustizia sociale.

So anche che sta tentando di applicare proprio quel modello, soprattutto culturale.
Un modello dove, non stento a credere, nessun medico del Pronto Soccorso è aduso a ricevere richieste da colleghi finalizzate a favorire questo o quell’amico, questo o quel capobastone, questo o quel parente di un parente.
Capiamo tutti perfettamente che tale condotta da parte del Direttore, ossia il rispetto dei diritti del paziente, ingeneri odio e diffidenza da parte degli storici privilegiati.
D’altro canto ai pazienti non importa affatto che il Direttore di un Pronto Soccorso sia o meno del Pd o sia di Parma, Caltanissetta o Bari, quanto, piuttosto, che abbia l’onestà per resistere al vortice delle nefandezze clientelistiche e tentare di opporvisi.

Lettera firmata

Una sola considerazione rispetto a quanto scrive il nostro fantomatico lettore, che si firma Francesco Guido ma che nasconde chiaramente la sua identità. Se un dottore vince un concorso perché è “raccomandato” e dunque è imposto dall’alto, parte già con una condizione di inganno rispetto a tutti. Poco importa, allora, se sia bravo o meno. Per il semplice motivo che dietro alla sua nomina si nascondono i soliti interessi degli amici degli amici. Il nostro lettore, poi, non spiega nel dettaglio e quindi con nomi e cognomi, quali fossero in precedenza le presunte condizioni di privilegio del Pronto soccorso e questo non ci aiuta certamente a capire chi dice la verità e chi no.