Lettere a Iacchite’: i Giganti della Sila chiusi al pubblico “per neve!”

Egregio Direttore,

dato il periodo ho deciso, assieme ai miei nipoti, tornati per le festività natalizie da varie nazioni europee dove lavorano, di fare una gita in Sila, non prima però di aver letto i proclami e guardato i video e le foto sul Web, che raccontano la candidatura Unesco del Parco nazionale della Sila in particolare con l’appoggio del Fai (MI). Una occasione unica, vista la lontananza, per passare una giornata insieme ai miei nipoti ed ammirare le meraviglie di questo magico luogo.

Arriviamo nella bellissima e incontaminata Riserva dei Giganti della Sila ma apprendiamo che è chiusa. Non vi dico la delusione. L’unica nota positiva in questo angolo di paradiso è un piccolo ristorante con uno chef sui generis, che ci propone di rimanere offrendoci delle crespelle di patata silana. Decidiamo di accettare l’invito a pranzare fuori orario e, alla domanda su come mai fosse chiusa la Riserva, ci viene risposto che è chiusa perché il responsabile della sicurezza del FAI di Milano non si assume la responsabilità di aprire la Riserva durante le nevicate.

Come se in Trentino chiudessero le Riserve o i Rifugi per neve. Ora capisco perché i miei nipoti lavorano a Siviglia e Monaco di Baviera. Se una Riserva Calabrese viene chiusa durante il periodo migliore per il turismo invernale, da una fondazione con sede a Milano, vuol dire che non siamo neanche più capaci di gestire le nostre ricchezze da soli. Del resto non capisco a cosa serva questa candidatura a patrimonio dell’umanità della Sila, se poi l’umanità non la può visitare. Eppure il Parco Nazionale della Sila è stato già respinto una volta e ora tenta con l’appoggio di tutti la nuova candidatura, la mia e quella dei miei nipoti l’ha appena persa.

Un giovane nonno calabrese