Lettere a Iacchite’: “Paola, l’infinito potere (deviato) della famiglia Cedolia”

Flavio Cedolia con Scopelliti

Buongiorno, apprezzo molto il vostro lavoro. Vi suggerisco di indagare sullo strano caso che riguarda quel promotore finanziario, tale Massimiliano Cedolia, protagonista di quella importante distrazione milionaria dei fondi provenienti dalle offerte fatte al santuario di San Francesco di Paola.

Lui è fratello dell’altro “famoso” Cedolia, Flavio, un manager senza titoli che – come avete scritto più volte correttamente – si è fottuto 214 mila euro dall’Asp di Cosenza senza colpo ferire. E che l’altro giorno ho addirittura visto in televisione, in Rai, al confronto tra candidati in rappresentanza dell’Udc, il partito ormai conosciuto come “rifugio” di tutti i corrotti. 

Il magistrato Emilio Sirianni, uno di quelli pochi e seri che fa il suo dovere, ha dato ragione all’Asp ribaltando la sentenza di primo grado ma, come da scontatissimo copione, ormai il danno è fatto e quei soldi non verranno più restituiti. Il manager senza laurea (dice che l’ha presa a Malta ma non ci crede neanche lui…) non poteva esercitare quelle funzioni eppure all’Asp gli hanno aperto porte, portoni, balconi e finestre.

Avevate scritto ancora correttamente che Cedolia aveva torto marcio ma che l’Asp ha pagato profumatamente, anche sapendo di avere ragione (pensate voi un po’!!!) e ora Cedolia, condannato anche alle doppie spese legali, potrà fare ricorso in Cassazione.

L’Asp di Lauricella e del Mauro depresso troverà i soldi sul conto corrente? Ho molti dubbi.
E avevate scritto ancora che la stessa Asp non si è opposta ai decreti ingiuntivi ed è per questo che Cedolia si terrà i suoi maledetti soldi. Non perché abbia ragione ma perché l’Asp, pur avendo il diritto dalla sua parte, ha fatto di tutto per mollare la guagna a Cedolia.

Quella stessa ASP che si prepara ad assumere 49 figli di papà falsi invalidi.
Quella stessa ASP che con Filippelli al timone sbagliò di proposito i ricorsi in primo grado contro Flavio Cedolia, uno che viene da Telcal, fratello di Massimiliano, che ha preso i soldi delle offerte di San Francesco da Paola.

Ed eccoci ritornati a Massimiliano, il fratello di Flavio Cedolia. 

Massimiliano Cedolia

Noto che un caso cosi eclatante e le vicende processuali che lo riguardano siano un po’ troppo escluse dalla trattazione giornalistica. Anche della vostra.

A voi non ne faccio una colpa, vi stimo troppo, ma lasciatemi manifestare almeno un po’ di meraviglia, solo questa, per il silenzio pure vostro.

Stranissimo questo silenzio giornalistico anche perché un caso come questo dovrebbe anche incuriosire molto l’opinione pubblica, da quella più seria a quella più interessata alle cronachette.

Silenzio anche da parte della più pettegola Gazzetta del Sud.

I bene informati dicono che alla procura di Paola i Cedolia siano riusciti a far tenere il massimo riserbo sulla vicenda grazie all’influenza della moglie di Flavio Cedolia, una poliziotta che lavorava in procura. Oggi pare che non sia più lì, ma evidentemente la sua influenza continua a farsi sentire.

Lettera firmata