Longobucco, “Spegniamo il fuoco” sconfessa il dirigente Siviglia

Le vicende di Longobucco e degli incendi dell’estate scorsa per capire di più sullo scandalo del momento. Sì, perché proprio a Longobucco, dove ha operato fino a ieri il comandante della stazione carabinieri forestali Carmine Greco (arrestato dalla Dda), si sono registrati gli incendi più disastrosi della scorsa estate. E a Longobucco tutti sapevano che genesi avessero quegli incendi. Tranne i papponi della Regione… Ed ecco che è importante e opportuno rispolverare questo articolo di due mesi fa. 

A LONGOBUCCO IL DIRIGENTE DEL DIPARTIMENTO FORESTAZIONE DELLA REGIONE CALABRIA NEGA IL LEGAME TRA INCENDI BOSCHIVI E AUTORIZZAZIONI DI TAGLIO

Longobucco, maggio – Durante il dibattito organizzato dalla Cgil di Longobucco, che si è tenuto lo scorso 26 aprile, il dirigente del dipartimento forestazione della Regione Calabria, Salvatore Siviglia, ha accusato le associazioni contro gli incendi di aver condotto una “campagna mediatica disastrosa”. Secondo l’ingegnere Siviglia è stato assurdo ipotizzare che qualcuno avrebbe incendiato al fine di ottenerne benefici economici.

Pochi minuti dopo, la parola passa poi al sindaco del Comune silano Giovanni Pirillo che precisa: “Noi le abbiamo vissute queste esperienze” e continua: “Chi ha incendiato lo ha fatto perché veniva autorizzato a tagliare, questo è il fatto, forse oggi non si può fare più”. Le accuse di Siviglia, molto probabilmente, erano rivolte alla nostra ‘Spegniamo il fuoco, accendiamo il futuro’ di Longobucco nata proprio a seguito degli incendi che hanno distrutto il patrimonio boschivo la scorsa estate.

L’associazione dei longobucchesi fu promotrice di una raccolta firme e di molti dibattiti per chiedere l’intensificazione dello spegnimento ‘da terra’ e che venisse impedito di ottenere vantaggi economici dal taglio degli alberi sopravvissuti ai roghi. Alle accuse del responsabile del dipartimento forestazione, i volontari dell’associazione rispondono con la pubblicazione di un video che riguarda le denunce dell’ex primo cittadino di Longobucco, Luigi Stasi, e i vari servizi giornalistici realizzati dalle redazioni delle trasmissioni televisive Report (2011) e L’Arena (2016).

Il video mostra in modo inconfutabile quanto poco sarebbe bastato per “capire qual è l beneficio di chi va a bruciare un bosco”. La preoccupazione dell’associazione è che la nuova legge regionale contro gli incendi vieta di tutto, ma non il rilascio dei permessi di taglio boschi percorsi dagli incendi. “La discrezionalità sulle autorizzazioni di taglio rimane in mano ai funzionari regionali – spiega il presidente dell’associazione, Vincenzo Romano – che, in qualche caso, preferiscono accusare i cittadini indignati, piuttosto che riconoscere la vera natura del problema. Se l’ingegnere Siviglia si fosse limitato a dire che, diversamente da quanto è accaduto in passato, non saranno più concesse autorizzazioni di taglio a raso, le sue rassicurazioni sarebbero sembrate molto più credibili”.

Associazione Spegniamo il fuoco, accendiamo il futuro di Longobucco