Mafia e politica: sullo scioglimento dei Comuni di Marano e Castrolibero deciderà il prefetto

La Commissione parlamentare antimafia ha salvato la faccia. Nonostante l’imbarazzante codazzo di “impresentabili” della politica calabrese (rappresentato plasticamente da Madame Fifì Enza Bruno Bossio e dal segretario regionale del Pd Ernesto Magorno), la presidente Rosy Bindi ha detto a chiare lettere che “Cosenza non è una zona franca” con buona pace di chi, come Madame Fifì, nella migliore delle ipotesi, non ha mai mosso un dito per denunciare il malaffare, la corruzione e i contatti con i clan.

Rosy Bindi, rispondendo alle domande dei giornalisti sulle commistioni tra clan e politica e sul possibile scioglimento di alcune amministrazioni come il Comune di Marano Marchesato, con sindaco e componenti della maggioranza indagati per mafia e il Comune di Castrolibero, con il consigliere regionale Orlandino Greco indagato per voto di scambio per vicende relative a quando era sindaco di quel comune, ha detto testualmente.

«Si tratta – ha precisato – di due casi oggetto delle nostre audizioni, alle quali ha partecipato il prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao. Se lui riterrà che ci sono gli elementi per fare degli approfondimenti avrà il sostegno della Commissione».