Malasanità sul Tirreno Cosentino. “Siamo in un abisso. Il servizio pubblico è assente”

“Siamo in un abisso. La sanità pubblica da noi è assente”. Suonano come un grido d’allarme e una disperata richiesta di aiuto le parole di Michele Calvano, pensionato e storico socio della Cgil Calabria. Nei giorni scorsi, Calvano ha inviato una lettera al presidente della Regione Calabria, nonché commissario ad Acta alla Sanità, Roberto Occhiuto, attraverso cui ha voluto segnalare le gravissime carenze che quotidianamente affliggono i pazienti del Tirreno cosentino. “Intervenire è un dovere”. Calvano racconta anche delle disavventure che gli sono capitate, tra cui quella nel presidio della Città dell’Isola Dino. “Tempo fa – scrive – mi sono recato al pronto soccorso di Praia a Mare per un malore e alla porta mi hanno risposto: che cosa sei venuto a fare? Qui non possiamo fare nulla”. A raccogliere e diffondere agli organi di stampa la lettera di Calvano ci ha pensato Antonio Pappaterra.

La lettera di Michele Calvano

Caro Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto,
Le scrivo perché sono testimone diretto dell’inefficienza e l’inadeguatezza di tutti i servizi sanitari nella Regione. Il mio appello cerca risposte per una realtà ormai da considerare da 4°mondo. Lei che è Commissario ad Acta della Sanità in Calabria deve rendersi conto che la Categoria a cui appartengo è fatta da persone che hanno lavorato una vita per cercare di avere servizi migliori rispetto alla fame che si pativa nel dopoguerra. Quello che si presenta oggi ai miei occhi, dopo anni di sacrifici, è un vero abisso. La mia Categoria sociale, in difficoltà di salute ed economiche come può curarsi in Calabria? Ovunque regna il vuoto, non sappiamo a chi rivolgerci nemmeno per un analisi più specialistica fatta in tempi brevi: tutto deve essere pagato in cliniche private. Siamo di fronte ad una vera e propria crisi di uguaglianza in Calabria, oltre che sanitaria in termini di garanzie costituzionali non rispettate. Come può un anziano curarsi in Calabria in questo modo? Come può un disabile affrontare queste cure costose? Ancora oggi sento annunci sulla costruzione di nuovo ospedali, senza sapere che quelli che ci sono li tenete chiusi o al limite di personale. Avete lasciato solo Cosenza come ospedale “efficiente” nella Provincia, lasciando migliaia di cittadini delle periferie e della provincia scoperti da garanzie sanitarie. Ancora oggi insistete a percorrere questa via senza considerare il fatto che l’Annunziata è un ospedale saturo e che il cittadino quando va all’Annunziata piange non solo per la sofferenza, ma per l’ernome disagio. Nemmeno l’aria condizionata avevano i malati questa estate nei reparti e parliamo di efficienza? Avete costretto tutte le donne del tirreno Cosentino e dell’Alto Ionio a partorire in Basilicata e parliamo ancora di deficit della Sanità Calabrese: non abbiamo nemmeno un pediatra all’ospedale di Praia a Mare e diverse donne hanno partorito in ambulanza.

Caro Presidente,
Mi rivolgo a Lei come responsabile alla Sanità proprio per prendere dei provvedimenti immediati. Io stesso sono testimone del nulla che viviamo come assistenza sanitaria. Tempo fa mi sono recato al pronto soccorso di Praia a Mare per un malore ed alla porta mi hanno risposto: che cosa sei venuto a fare? Qui non possiamo fare nulla! Dov’è la Dignità dei cittadini, dove sono i diritti e le garanzie per la collettività in questo caso? Siamo cittadini di serie B in Calabria? Non tutti hanno la possibilità di curarsi a Milano! Riaprite gli ospedali e rendeteli operativi al 100%. Non abbiamo lavorato una vita per assistere e subire il niente! La Sanità Pubblica è inesistente in Calabria! Mi attendo delle risposte. Fonte: Radio Digiesse