Massomafia. Cena a casa Pittelli, il Csm trasferisce i giudici Perri e Scuteri da Catanzaro

(ANSA) – CATANZARO, 23 NOV – Il Plenum del Consiglio superiore della magistratura ha votato a favore della proposta della prima commissione del Csm di trasferire i giudici della Corte d’Appello di Catanzaro Giuseppe Perri e Pietro Scuteri per incompatibilità ambientale. La decisione è stata presa con 17 voti a favore e sei astenuti.

Ai due giudici erano contestati i “rapporti di non distaccata frequentazione con Giancarlo Pittelli”, durante i quali si sarebbero occupati di procedimenti patrocinati dall’avvocato.
Tra le altre cose, come è emerso dalle indagini del processo Rinascita Scott – nel quale Pittelli è imputato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa – il 16 marzo del 2018 i due, all’epoca entrambi giudici per le indagini preliminari al tribunale di Catanzaro, parteciparono a una cena a casa di Pittelli, ex parlamentare di Forza Italia, che venne intercettata con un trojan nel cellulare dello stesso avvocato.
Perri e Scuteri attualmente sono consiglieri della Corte d’appello di Catanzaro e per questo, per il Csm, sarebbero potenzialmente in grado di compromettere la possibilità di svolgere, “in maniera serena, indipendente ed imparziale, anche sul piano della percezione esterna e della necessaria credibilità”, le loro funzioni nel settore penale della Corte d’appello di Catanzaro, “nel quale patrocinano i colleghi di studio dell’avvocato Pittelli ed al quale, con ogni probabilità, confluirà il processo Rinascita Scott”.
I due giudici avevano chiesto di essere trasferiti nel settore civile della Corte d’appello ma la proposta è stata oggi respinta dal Plenum che ha deciso per il trasferimento dei due magistrati. (ANSA) Il consigliere Antonino Di Matteo ha posto la questione, non solo del procedimento Rinascita Scott ma anche dell’inchiesta della Dda di Reggio Calabria per a quale Pittelli è indagato per il suo rapporto sinallagmatico con la cosca Piromalli per la quale l’avvocato avrebbe veicolato informazioni all’esterno e interno del carcere e «fatto da postino». Di Matteo ha sottolineato come gli interessi della massoneria e della ‘ndragheta possono trovare sbocco anche in settori del diritto civile. Secondo Di Matteo anche il trasferimento nel distretto di Reggio Calabria non farebbe venire meno i presupposti dell’articolo due, ovvero la norma che regola il trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale.