Mendicino, giovane morto a Villa degli Oleandri. Il padre: “Vi spiego io cosa c’è dietro la morte di Matteo”

C’è un padre che non si rassegna alla morte del figlio e una serie di misteri che aleggiano sul decesso di un giovane a Villa degli Oleandri di Mendicino, una residenza psichiatrica già finita molte volte alla ribalta della cronaca per le perizie false a vantaggio di una serie di boss.

Il giovane si chiamava Gianmatteo (per tutti Matteo) Broccolo e il 5 settembre del 2019 era finito in una brutta storia, che ne aveva determinato l’arresto nell’ambito di una inchiesta della procura di Cosenza denominata “Ricettopoli”.

Smercio illegale di farmaci e false ricette. Una rete illegale fra Cosenza e Rende quella scoperta dai carabinieri: tredici le misure cautelari che avevano coinvolto un medico, tre farmacisti e i pazienti o consumatori finali che dir si voglia. In nove erano finiti agli arresti domiciliari, tra i quali Gianmatteo Broccolo, per altre quattro persone invece era stata disposta l’interdizione dall’esercizio della professione sanitaria.

In particolare, il medico di Cosenza Francesco Galli, che, secondo l’accusa, prescriveva indebitamente le ricette del medicinale oppiaceo, è stato raggiunto da una misura interdittiva dalla professione per un anno. Interdetti per un anno anche i farmacisti cosentini che davano i medicinali: Angela Pugliano, Giuseppe e Pasquale Carnovale.

Le indagini erano state coordinate dal pm Margherita Saccà e dal procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo; in azione i carabinieri del Nas e della compagnia di Cosenza. L’operazione era stata denominata appunto Ricettopoli. Le accuse, a vario titolo, erano di prescrizioni abusive in concorso, detenzione e cessione di sostante stupefacenti, truffa aggravata ai danni del Servizio sanitario nazionale, falsità ideologica commessa da un pubblico ufficiale.

Le indagini dei carabinieri, coordinati dalla procura di Cosenza, avevano permesso di scoprire un circuito illegale di smercio di farmaci oppioidi a base di ossicodone, una sostanza che “sostituiva” a tutti gli effetti l’eroina. Un sistema che veniva alimentato, stando alle accuse, da una serie di prescrizioni abusive del medico di base Francesco Galli e dalla compiacenza di tre farmacisti, tutti sospesi per 12 mesi dall’esercizio della professione. In un anno e mezzo sono state prescritte ottomila ricette. Ogni compressa del farmaco veniva ceduta ai singoli consumatori a 10 euro. Ogni confezione contiene 28 pastiglie.

Questi i dati salienti di quella inchiesta. Matteo, alla fine del processo, è stato condannato a un anno di reclusione e dopo averlo scontato, tuttavia, non era tornato libero ma era stato assegnato in libertà vigilata ad una residenza psichiatrica evidentemente indicata dal Tribunale di Cosenza ovvero la famigerata Villa degli Oleandri di Mendicino, che nel frattempo – dopo tutte le vicissitudini degli anni passati – ha cambiato gestione.

Il padre del ragazzo, Pietro Broccolo, ha denunciato con forza tutti i misteri che stanno dietro alla morte del figlio e la procura ha aperto un’inchiesta come atto dovuto rispetto ad una storia dove ci sono evidentemente gravi responsabilità anche degli organi giudicanti e inquirenti. Perché è chiaro che Matteo era un ragazzo malato e bisognoso di cure ma è altrettanto chiaro che non solo non è stato curato ma è stato condotto fino alla morte.

“È assurdo che un libero cittadino malato come Matteo – urla disperato il padre – venga condannato a stare in libertà vigilata in una clinica fatiscente perché il sistema è corrotto e non funziona… La giudice Gallo e il giudice Santise che hanno inspiegabilmente avallato la decisione di mandarlo a Villa degli Oleandri adesso saranno fieri di avere eliminato un pericoloso criminale… Matteo era incensurato, non c’era motivo di mandarlo là ed è finito nel tritacarne di una giustizia che in questi casi pensa solo a fare business, affari… Brutte persone corrotte fino al midollo…”.

Pietro Broccolo è un fiume in piena e oltre a chiamare un avvocato e a diffondere la notizia sui media, ha commentato anche sui social la drammatica vicenda della morte di suo figlio.

“Bastardi… In un mese il mio Matteo era diventato un bidone di spazzatura, un contenitore di medicinali… gli hanno fatto punture di notte e lo hanno imbottito di sole medicine senza neanche dargli da mangiare nonostante che sono stato attaccato al cancello di Villa degli Oleandri dalla sera alla mattina e ho tutte le registrazioni delle testimonianze di mio figlio di questi atti disonesti e disumani. Aiutatemi a diffondere questa porcheria… Lo hanno terrorizzato, lo hanno portato allo sfinimento, lo riempivano di medicine ad alto potenziale e di notte “dolcemente” gli facevano anche punture di Serenase per fossilizzarlo…
Ho combattuto come un leone contro tutti… ma c’era qualcuno che riteneva che fosse un grande investimento guadagnare 8.000 euro al mese regalati a loro per pagare la struttura… Lo volevano fossilizzare per farsi i soldi, cari amici… Sono in combutta con le istituzioni: giudici, avvocati e il direttore di Villa degli Oleandri Crispino e altri come lui… cinici e spietati… Questo è il nuovo business per fare soldi con le residenze psichiatriche: evitate e fate evitare queste strutture, amici o fossilizzeranno i vostri ragazzi fino a farli diventare zombie… A Matteo hanno dato farmaci ad alta potenzialità, distruttivi… Depakin da 500, Seroquel da 500, Lodol, Valium e Serenase di notte… per farlo diventare uno zombie, così si pagavano il personale…
Gli hanno fatto fare la visita in carcere e lo hanno dichiarato non imputabile e non colpevole di reato ma lo hanno condannato a stare in quel lager…
Gli hanno passato la visita medica di uno psichiatra di parte del giudice amico suo e del direttore di un’altra residenza psichiatrica che gli procurano i malati per poi festeggiare al nuovo business… Ora non mi resta altro da fare che combattere fino alla fine per dimostrare quello che hanno fatto a mio figlio”.