Messina Denaro e il tumore al fegato, l’oncologo: “Le sue condizioni sono gravi”

«Le sue condizioni sono gravi, la malattia ha avuto un’accelerazione negli ultimi mesi. Non lo definirei un paziente in buone condizioni di salute. Sono certo che continuerà a ricevere tutte le cure di cui ha bisogno. Ieri i carabinieri mi hanno chiesto se posticipare di tre, quattro giorni il ciclo di chemioterapia che avrebbe dovuto fare qui avrebbe avuto conseguenze e io ho firmato l’autorizzazione perchè un ritardo così contenuto non avrà alcun effetto sul suo stato di salute». Lo dice a Repubblica online Vittorio Gebbia, responsabile dell’Oncologia medica della clinica La Maddalena, dove il boss Matteo Messina Denaro è stato arrestato ieri mattina. Gebbia ha visitato il boss, alias Andrea Bonafede, nel gennaio 2021 prima di una valutazione multidisciplinare chirurgica. Poi il mafioso ha iniziato la chemio e il 4 maggio 2021 è stato operato per le metastasi al fegato da una equipe chirurgica. Gebbia dice che la prognosi infausta è stata “accolta con grande dignità” dal paziente che aveva, la «piena consapevolezza delle sue condizioni di salute» e «nessun atteggiamento che potesse destare sospetto».

La sua cartella clinica e il foglio di dimissioni dell’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo (Trapani) denotavano un quadro clinico complicato già il 24 novembre 2020, all’esito di un intervento chirurgico risalente al 17 dello stesso mese. L’esame istologico del colon parlava di «adenocarcinoma mucinoso» e di una neoplasia particolarmente invadente, che si infiltrava nella «parete del viscere a tutto spessore». Le successive cure del boss, effettuate alla clinica La Maddalena di Palermo, avevano comportato trattamenti chemioterapici importanti: a detta dei medici che lo hanno avuto in cura, il paziente Bonafede-Messina Denaro è in condizioni tutt’altro che ottimali.